«Ci sono momenti nella vita dove le parole non bastano, ma alle volte una canzone può dire tutto.» Con queste parole inizia l’incontro con una cantautrice americana che nella musica ha scoperto il mezzo per attraversare l’abisso che esiste fra sentimento e razionalità verso un cammino per riappropriarsi di un’adolescenza
negate. Ancora bambina fu rapita dal padre che la portò insieme al fratello a vivere da rifugiata a Tel Aviv in Israele.
Al microfono di Patrizio Longo incontriamo Sara Lov, bentrovata. Quando la musica crea un ponte fra sentimento e razionalità?
A volte penso che la musica sia un modo per non essere razionale e provare sensazioni più nel profondo.
Questa affermazione viene rappresentata in I Already Love You, il tuo nuovo lavoro?
Sì è album ricco di sentimento, istintivo. Realizzarlo è stato divertente perché non ho scritto le canzoni, ero più concentrata sulla performance sonora piuttosto che sui testi e sulla “costruzione” dei brani.
Dove nasce l’idea di rendere omaggio a Patty Pravo con la cover di La Bambola?
Ho ascoltato questo brano per la prima volta alla festa di un amico, quando vivevo in Italia. Me ne sono innamorata immediatamente, in seguito un mio amico ha messo questa canzone su un’audiocassetta ed ho pensato fosse divertente provare a cantarla.
Con i Devics la tua band hai registrato per la stessa etichetta dei Cocteau Twins?
Abbiamo inviato loro il nostro CD e Simon e ci ha scritto offrendoci di produrlo. È stato entusiasmante incontrarlo dato che siamo dei loro grandi ammiratori.
La tua musica in un certo senso ha subito quell’influenza sonora?
Ritengo i Devics dei primi tempi ci abbiano influenzato ma non vedo la mia musica in quel modo.
La scelta di utilizzare un registro vocale morbido, quasi come un abbraccio è casuale?
In parte è una scelta voluta in parte è il tono della mia voce naturale, accogliente come un abbraccio. Mi piace questo modo di descriverlo che hai usato, grazie.
Il canto per te è una forma di evasione, una rivendicazione verso quello che non ti è stato dato?
Sì, è il mio modo di evadere, soprattutto quando mi esibisco dal vivo.
Quali sono i tuoi ascolti?
Cambio sempre, in questo periodo ascolto il disco di Jenny & Johnny e anche Sufjan Stevens.
In bocca al lupo per il tuo futuro e a presto.
Grazie per l’incontro.
Leggi intervista a Sara Lov in inglese Traduzione di Andrea Riezzo