Un carattere che lo porta cambiare professione per incontrare nuove storie e nuove esperienze.
Ha iniziato un percorso lavorativo come vj per passare, dopo numerose esperienze, a ideare una piattaforma dal nome OVO per la diffusione, in video, del sapere.
Di recente pubblicazione il libro Fuori Programma (Bompiani – 2009) dove racconta questi percorsi di vita. Un volume stampato su carta riciclata in quanto Bompiani sostiene la campagna Scrittori per le foreste promossa da Greenpeace.
Al microfono di Patrizio LONGO incontriamo lo scrittore Andrea Pezzi. Bentrovato Andrea.
Bentrovati a voi.
Come nasce il progetto OVO?
Nasce dalla voglia di risolvere alcune contraddizioni del mio mondo lavorativo: quello dei media digitali e quello della pubblicità.
Quale la differenza rispetto alle altre fonti di informazione del sapere?
OVO ha lo scopo di dare informazioni rilevanti necessarie alla comprensione delle news. Per capire cosa succede non è sufficiente conoscere le notizie a mio avviso… è piuttosto necessario conoscere gli elementi che compongono la notizia. Tutti danno informazioni ma pochi danno gli elementi utili a capire realmente l’informazione. Con OVO diamo uno strumento di comprensione e lo facciamo per mezzo di una altissima qualità video.
Adesso parliamo del tuo nuovo libro Fuori Programma (Bompiani – 2009). Rispetto a cosa sei fuori programma?
Scrivere un libro per me è un Fuori Programma. Quello che troverete nel libro è un Fuori Programma. Ma soprattutto per me Fuori Programma significa vivere fuori dagli schemi del sistema, significa vivere per la società senza mai essere della società.
Un libro che racconta il tuo viaggio, la crescita e l’analisi che l’individuo percorre durante la vita. A te cosa ha fatto capire fino ad oggi?
Ho scritto un libro proprio per condividere questo…
Quanto ti piace metterti in gioco, cambiare situazioni?
É la mia natura… non posso farne a meno. Lo faccio da sempre e di continuo.
Se hai voglia commentiamo insieme questo capitolo del libro: “Meccanismi di difesa”?
I meccanismi di difesa sono stati i miei nemici lungo tutti questi anni. Sono quegli assolutismi che servono a non mettere mai in discussione te stesso… sono quelle idee che abbiamo e che servono ad evitare il cambiamento.
La tua vita è decisamente cambiata attraverso questo viaggio che hai intrapreso. Hai nostalgia del periodo in cui eri un vj per MTV?
Affatto… come mai potrei. Provo semmai tenerezza per quel ragazzino curioso che ero…
Ti infastidisce quando ti riconoscono come il “vj di MTV”?
No… non posso biasimare chi non conosce il mio percorso. Spero che il libro venga letto anche per questo.
Hai l’abilità dia riuscire fare le cose secondo i tuoi ideali. Pier Luigi CELLI, rettore della Luiss, ha pubblicato in questi giorni, una lettera al figlio dove si parla della condizione precaria del lavoro in Italia invitandolo ad andare all’estero e salutandolo con questa affermazione «questo è un Paese che non ti merita». Come vedi la situazione lavoro?
Credo che l’Italia sia un Paese pieno di assurde contraddizioni, tuttavia sono proprio queste contraddizioni che foraggiano l’intelligenza degli uomini. Non è un caso se la Svezia, Paese dotato di un sistema pressoché perfetto, ha in Europa il maggior numero di suicidi tra i giovani. I problemi servono a crescere. L’Italia da sempre è fatta così: contraddizioni sociali e genialità individuali… poi una enorme massa di uomini sperduti.
I tempi sono cambiati e i giovani devono mettersi in testa che non devono chiedere, ma dare, alla società.
Numerosi gli incontri che confermi sul libro ti hanno cambiato la vita, insegnandoti anche indirettamente, a quel sei particolarmente legato?
In tutti gli incontri che ho fatto ho cercato me stesso… e non mi sono mai legato a nessuno.
Mi commenti questa frase: «la vita è un bellissimo gioco di intelligenza?»
Nessun commento… in questa frase ho voluto dare semplicemente una sintesi personale. Il libro gira tutto attorno a questo…
Quali sono i tuoi ascolti musicali?
Classica e italiana degli anni che furono…
Come vogliamo salutarci, con quale affermazione?
Viva la vita.
Il record dei suicidi in
Il record dei suicidi in Svezia è una leggenda metropolitana. I Paesi con la più alta percentuale di suicidi sono il Giappone, la Russia e quelli dell’ex URSS.