Il ritmo contraddittorio e paradossale della vita metropolitana, la club culture sulla forma-canzone verso un risultato che suona più immediato e meno elitario.
Questa l’essenza di Spiritual Compromise che tra Mood vacillanti, instabili raccontano del nuovo lavoro Iron Dayz, lavoro in licenza Creative Commons. Spiritual Compromise sono Francesco “Dallas” Volpicelli, Armando “Major” Majorano e Gianluca “The Huge” Plomitallo.
Al microfono di Patrizio Longo incontriamo Francesco “Dallas” Volpicelli per raccontare di questo “instabile” percorso sonoro. Bentrovato Francesco?
Ciao Patrizio!
Lo definivo “instabile” perché ascoltando le vostre canzoni si possono rilevare diverse influenze dalla bossa all’elettronica più sintetica. Una scelta voluta?
Non abbiamo programmato a tavolino la “linea” da seguire è stato tutto molto naturale, ci siamo lasciati trasportare di volta in volta dal mood del momento.
Il nuovo lavoro s’intitola Iron Dayz un titolo di pura fantasia?
È l’unica definizione possibile per descrivere questo medioevo in HD che tutti stiamo vivendo.
Un Cd che affronta attraverso la veste canzone tematiche delicate ed inusuali. Com’è stato strutturato il lavoro?
L’idea è quella di fare un songwriting puro posizionato su strutture legate alla musica da club. Affrontare nei testi argomenti diversi da quelli “nosense” tipici delle dancechart per noi è normale. Avere poi a disposizione un cantante che insegna lingue ti mette in condizione di poter essere più veloce è diretto nella stesura di un testo in inglese.
La passione che vi accomuna è la musica ma anche la fotografia sembra avere al stessa valenza?
Sicuramente la fotografia ci interessa (Gianluca è davvero un fotografo con delle potenzialità) ma è l’arte in genere che per noi è una risorsa vitale, vediamo nell’arte e nella creatività l’unico “atto di fede” di cui siamo capaci realmente.
Immagine riprese ai bordi dell’urbano e spesso con colori saturati. Una scelta in linea con le vostre riflessioni?
La comunicazione in stile urban è quella che sentiamo più vicina, crediamo che la poesia sia intorno a noi. Bisogna cercare di farla uscire fuori il più possibile.
Ascoltando Iron Dayz che fa da tappeto a questo incontro, sta suonando adesso In my life. Una traccia di trip hop dal sapore avvolgente e dalla raffinata ricerca sonora?
Siamo legatissimi a questo brano è il primo non cantato da Gianluca ma da Loredana, che oltre ad essere una cara amica è anche la compagna da Armando. Il singolo è stato sviluppato interamente da loro due e siamo orgogliosi del risultato finale.
C’è un ambiente ideale dove nascono i vostri brani?
Io per motivi “tecnici” testo i master in auto e nell’iPod quando sono in giro. Banalmente ti dirò: che sono questo è un tipo situazione davvero favorevole all’ascolto della musica in generale.
Il brano Fallin analizza la complessità dei rapporto interpersonali, con quale risultato?
Fallimentare!!! Sono costretto a dire che il “precipitare” dei rapporti (non necessariamente quelli di coppia) è diventata quasi una costante dei nostri tempi: Iron Dayz appunto.
Al brano sono stati abbinati due video, come li avete strutturati?
Quello del video era uno step successivo inevitabile al di là dell’esito finale. Per noi era una esperienza da fare e un buon modo per far fruttare il poco tempo che abbiamo a disposizione come gruppo, visto che viviamo a 800 km da Gianluca (tutto l’album è stato realizzato a “distanza”). Per le riprese, ci siamo incontrati e scelto dove farle al momento, senza troupe e senza sceneggiatura. Come dei bambini con un giocattolo nuovo a disposizione ed anche per il montaggio abbiamo seguito una procedura simile, figlia più dell’istinto che della tecnica.
Quali i vostri riferimenti sonori?
Gianluca di club culture non si è mai interessato, gli artisti che ama sono Elton John, Simply Red, George Michael, Jamiroquai. Anche se credo che la sua vera fonte di ispirazione sia la Play Station. Armando è un “devoto” di Larry Heard e di tutto l’immaginario old skool non solo house, dai videogiochi da bar fino ai moog, oltre ad avere una passione per le sonorità cool dell’acid jazz. Per quanto mi riguarda invece potrei farti mille nomi diversi di mille generi diversi non mi sono fatto mancare davvero nulla, devo però molto al rock made in Usa degli anni 90.
Grazie a Francesco Volpecelli a a presto risentirvi.
Grazie a voi per la disponibilità e l’ascolto. Il cd Iron Dayz a breve disponibile sulla pagina ufficiale.
Foto: Archivio Spiritual Compromise