Quotidianamente ci confrontiamo con centinaia di persone e con esse scambiano idee relazionandoci in modi differenti: a volte affettuosi, altre annoiati, cafoni, maleducati.
Il Plurale di Cacao (2012 – Aliberti Editore) ci conduce nel sentiero delle cattive maniere, attraverso uno spassoso galateo sulla maleducazione e si propone di suggerirci le strategie per difendersi da chi esercita le “cattive maniere” come stile di vita.
Al microfono di Patrizio Longo incontriamo Stefano Denti autore del volume. Bentrovato.
Ciao, Patrizio.
Assalito dai maleducati hai pensato di scrivere un manuale su come difendersi da questo atteggiamento che sempre più è presente nella società contemporanea?
Esatto, ma non solo: conoscere le tecniche del maleducato serve anche a chi, come ero io un tempo, era timido e ben educato. Apprendendo queste tecniche si potrà “sgomitare” nella massa per non soccombere. Diciamo che mi sono sacrificato, diventando il peggiore dei maleducati, in seguito all’auto sperimentazione per poter scrivere questo manuale.
In politica, nello spettacolo e adesso anche nel quotidiano vale la regola che sei tanto famoso quanto maleducato. perché questa equazione risulta vincente?
L’equazione risulta vincente é il vecchio adagio “parlarne bene o parlarne male, purché se ne parli” si è sbilanciato totalmente a favore della seconda opzione: una persona corretta ed educata non fa notizia, un cretino qualsiasi che lascia l’orgoglio in cantina e si trasforma in bifolco e/o buffone è subito alla ribalta.
Negli ultimi vent’anni la maleducazione è stata rivalutata nella società occidentale?
Eccome. Oggi come oggi spettacoli, TV e politica hanno abbattuto anche l’ultimo baluardo, effimero ma pur sempre efficace fino a pochi anni fa, dell’educazione civica: la “paura di far brutte figure”. I media di oggi ci sbattono continuamente in faccia gente che colleziona figure di merda ma continua a far successo e proseliti.
Volendo declinare la maleducazione in cinque posti come li elencheremmo?
Risposta da maleducato: allora non hai capito il senso del libro…la maleducazione è ovunque! Scherzi a parte, direi che i cinque posti ove più facilmente scivoliamo tutti nella maleducazione sono: per la strada, in una qualsiasi fila ad un qualsiasi sportello, nei pubblici servizi (intesi come bar, negozi, ristoranti, banche), sui mezzi pubblici (dalla metro all’aereo) ed a casa nostra (la confidenza che hai con i tuoi familiari a volte ti concede di essere molto più bifolco di quanto pensi).
Quando hai deciso di scrivere un corso intensivo delle cattive maniere?
Il primo abbozzo è del 2009, poi Aliberti ha deciso di darmi fiducia ed eccoci qui.
Il Plurale di Cacao un titolo da se esplicativo?
È un gioco di parole che ti costringe perlomeno a pensare ad una “parolaccia”, mettendoti già nell’ottica del libro. Diciamo che pensai molto al plurale di cacao, e infine…lo feci.
Adesso giochiamo con le citazioni per questa società sempre più ricca di maleducati potremmo adottare la regola del: «Se non puoi abbatterli diventa loro amico»?
Sì, il libro infatti ha una doppia funzionalità, citando proprio due motti importanti : “Se non puoi abbatterli, unisciti a loro” per chi ha deciso di arrendersi al lato oscuro della forza (tanto per rimanere in ambito di citazioni), ma anche “Se li conosci li eviti” per chi non vuole cedere e vuole apprendere i “metodi del nemico” per difendersi da esso.
Questo volume, come una sorta di corso, permetterà anche ai più riservati di trasformarsi in veri cafoni?
Questo è lo scopo del libro. Un testo sociologico di analisi comportamentale (lo definisco così perché il vero maleducato è anzitutto superbo e presuntuoso) atto ad aprire gli occhi a chi, fino ad ora, è rimasto educato e civile.
Racconta un aneddoto che si è verificato durante la scrittura del libro?
C’è ne sarebbero tanti, tutto ciò che ho scritto è frutto di ispirazione empirica… uno potrebbe essere questo: Un giorno, dopo aver girato come uno squalo per un’ora alla ricerca di un parcheggio, ho visto una coppietta che si accingeva ad andarsene con la macchina. Giuro, non è inventato: avranno aperto e chiuso il baule della macchina 10 volte! e dentro cosa c’era? non un cartone, un televisore, una lavatrice: c’era una borsina di plastica!!! e ogni volta che riaprivano il baule si consultavano e la spostavano leggermente. poi lui, prima di salire, mi ha guardato, ha sorseggiato una bottiglia d’acqua, poi l’ha passata a lei, poi son saliti, poi hanno bevuto nuovamente, infine con moooolta calma sono partiti. L’unica cosa che mi ha trattenuto dallo scendere e lanciar loro un anatema di imprecazioni è stata la soddisfazione di averli già “fotografati” nel mio libro.
Quindi il libro ha anche poteri terapeutici. Autore: Stefano DENTI Titolo: Il Plurale di cacao Dati 2012, 128 p., brossura Editore: Aliberti (collana Sbalzi d’umore)
Per acquistare il libro: Ibs