Un lavoro che suona di strada, di anima, di amicizia, di periferia ma anche di metropoli e di tanto altro. Questo connubio prende il nome di Skint and Golden il disco di Fabrizio Cammarata e Paolo Fuschi registrato tra Manchester e Palermo.
Un disco rigorosamente in vinile, 12” pollici, per appassionati Doc. Un incontro casuale il vostro? Fabrizio: No, siamo amici praticamente da sempre, dagli anni della scuola, quelli in cui ti metti a suonare per il puro piacere fisico che ricevi. È proprio questa purezza che siamo andati a cercare con Skint And Golden. Dopo anni in cui entrambi abbiamo costruito le nostre carriere con tanti sacrifici, facendo di una passione un mestiere, abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di richiamare quello spirito. Paolo: Assolutamente l’opposto di casuale, siamo amici da una vita, abbiamo condiviso tantissime cose anche stando lontani, l’unica cosa che non era successa ancora era l’opportunità’ di scrivere e registrare insieme. Poi l’anno scorso dopo una telefonata “casuale”, abbiamo iniziato a creare questa botta di vita che alla fine ha preso il nome di Skint & Golden. Skint and Golden trasuda emozioni, vissuti intensi da Manchester in Inghilterra a Palermo. Quante infiltrazioni in questo lavoro? Fabrizio: Infiltrazioni di fish and chips e pane con la milza! Scherzi a parte, credo che la doppia matrice di questo disco sia tangibile, il genere di questo disco lo ha coniato Paolo, ovvero “Siciliano Soul”: c’è tutto il groove con cui siamo cresciuti ascoltando Marvin Gaye, Stevie Wonder e Otis Redding, ma anche un sole mediterraneo che – a rischio di dare forza a un cliché – ti dico che abbiamo dentro come una categoria innata. La musica soul americana ci ha dato lo strumento per trasformare tutto questo in canzoni.
Paolo: Infiltrazioni, grazie al cielo tante. Perché c’é un mondo musicale che io e Fabrizio condividiamo: per intenderci, abbiamo passato (e tutt’ora lo facciamo) serate intere a parlare dei cori dei Wailers di Bob Marley, oppure delle linee di basso di James Jammerson nell’album What’s Going On di Marvin Gaye. Insomma roba come il Soul, il Funk, il Roots Reggae hanno sempre fatto da colonna sonora alla nostra amicizia. Poi Fabrizio mi ha fatto fare un giro nel suo mondo cantautoriale con momenti super intensi come quando mi ha fatto ascoltare Rodriguez. Io gli ho fatto ascoltare il funk di New Orleans e il Northern Soul di Wigan Casino e anche lui si e’ esaltato. Poi, in quanto siamo Palermitani, abbiamo preso tutte queste influenze ed infiltrazioni e abbiamo fatto questa bella Cassata di disco.
Un lavoro che rafforza e segna la vostra amicizia?
Fabrizio: Siamo sempre stati unitissimi, ma è chiaro che avere un disco in comune ha dato una sorta di “eternità” a questa unione. Questo disco esisterà sempre e sarà ascoltabile anche dai nostri figli e dai nostri nipoti, e sarà bellissimo un giorno parlare del concetto di “amicizia” con loro facendogliene assaggiare un frutto così puro. Paolo: Per me il disco é l’ennesimo modo per dire l’uno all’altro che ci vogliamo bene. Fabrizio é una di quelle pochissime persone che se mi dice “Paolo, fai attenzione! Guarda che stai sbagliando” io penso “Minchia! É vero!”. Insomma come si dice da queste parti A brother from a different mother.
Dove attinge il titolo?
Fabrizio: “Skint” è slang britannico, vuol dire qualcosa come “al verde”. Ma ci sentiamo anche tanto “golden”, “dorati” ma anche “abbronzati”, e ovviamente entrambi questi concetti non vanno presi alla lettera ma nel loro significato più ampio. Diciamo che abbiamo capito che in un’epoca di crisi non si può far altro che ripensare alle cose più pure e infallibili, come l’amicizia, l’amore e la voglia di riscatto. War Will Soon Be Over, per esempio, parla di due innamorati nel mezzo di una delle tante guerre in corso, e il messaggio è “non lascerò la tua mano, non temere, ce la faremo”. Paolo: La spiegazione di Fabrizio é perfetta. Per me Skint & Golden significa “Anche questo mese ho pagato le bollette e suonato tanta musica, adesso mi mangio una pizza (ci sono un paio di posti a Manchester dove la fanno buona), poi mi faccio un paio di birre ed un paio di risate con i miei amici e mi continuo ad innamorare ogni tre minuti di ogni ragazza con gli occhi marroni che passa. Poi vado a dormire con un verso nella testa e mi dico che se mi sveglio ed il verso e ancora lì, ci scrivo una canzone”.
Fuori dallo studio quali sono i vostri ascolti personali?
Fabrizio: In questi giorni ascolto tanto Joseph Arthur, un cantautore americano raffinatissimo ma al contempo molto rock’n’roll. Paolo: Ho scoperto la musica di Melanie Di Biasio, Fabri ti piacerebbe assai.
Domanda libera? Fabrizio: Visto che è libera, mi piacerebbe chiedere a tutti quello che hanno ascoltato “Skint And Golden” cosa ne pensano. Noi pensavamo che “Shine” potesse essere la colonna sonora dei Mondiali! Paolo: Qual’é la vostra canzone preferita dell’album?
Foto: Ufficio Stampa