Album d’esordio per la Prog-Rock band dei TenMidnight. Un gruppo italiano, uno dei tanti eredi della tradizione nostrana del rock progressivo degli anni ’70, che alcuni di loro, ormai non più giovanissimi, hanno vissuto in prima persona.
Un album senza dubbio interessante, e che lascia presagire sviluppi più maturi in futuro. Sue caratteristiche: un suono molto anni ’70, composizioni ricche di trovate ritmiche ed invenzioni inusuali, la presenza di bei cori, con melodie cantate in italiano e brevi incursioni in lingua inglese: insomma, un amalgama molto particolare, che dà vita ad una musica sempre nuova, facilmente ascoltabile ma mai banale.
Dopo un'”intro” breve ma non per questo da sottovalutare, e solo in apparenza semplice, “A better tomorrow”, brano orecchiabile che fa subito presa sull’ascoltatore e lo predispone favorevolmente ai successivi brani, più complessi; come “Storm”, pezzo frizzante, dal taglio decisamente heavy, con incursioni di Hammond che citano i Deep Purple, ma con una parte centrale assolutamente progressive. Quarto brano: “Illusion of mind” (forse il migliore di tutto il CD), in cui l’invenzione ritmica la fa da padrona soprattutto nel ponte orchestrale, in cui si mischiano magicamente tempi dispari e pari suonati in contemporanea… per sfociare in un ampio e sognante finale di tastiere.
“Mission” è una sorta di breve suite, di cui segnaliamo soprattutto il trascinante riff iniziale; segue “My life, my soul”, con bei cori (anche qui una citazione: e non potevano non essere i Queen…) e l’immancabile assolo di batteria. Infine “Unknown destination”, dove i nostri introducono alcuni suoni elettronici e si congedano con begli assoli di chitarra elettrica. C’è anche una bonus track, “Io cerco te”, composta, cantata e suonata dal solo batterista Robby.
Quello che traspare da un album come questo dei TenMidnight è senza dubbio il gusto della musica suonata per passione; le inevitabili imperfezioni (che sono lo scotto da pagare in un CD autoprodotto, e di conseguenza “a basso budget”) passano in secondo piano rispetto all’energia e all’entusiasmo che promanano dai brani e dai loro esecutori. Si nota un certo lavoro di cura dei particolari – sempre nei limiti del possibile – e anche questo è segno di amore per la musica e per le cose “fatte bene” e con gusto.
Da segnalare, infine, anche il sito del gruppo, semplice ma curato: vi si possono trovare demo da ascoltare e scaricare, foto, recensioni dell’album, notizie e informazioni, in quattro lingue. Attendiamo i TenMidnight al varco della seconda prova (per quanto sappiamo un secondo album è già in cantiere), in attesa di nuove, positive conferme.