Ascoltandoli adesso a distanza di quattro anni hanno fugato ogni dubbio, non è elettronica mista a jazz, ma jazz con un tocco di elettronica. I Koop ovvero Magnus Zingmark e Oscar Simonsson svedesi di Uppsala e residenti a Stoccolma hanno mantenuto grossomodo lo stesso registro di “Waltz for Koop”, ma riuscendo a creare un sound che risale al passato fino a risalire allo swing degli anni ’30.
Le voci sono senz’altro la ciliegina sulla torta, dettano il ritmo e danno “luce e colore” al suono, particolarmente interessante è il binomio musica e voce di Yukimi Nagano presente in “Come to me” di cui peraltro consiglio la visione del video.
Quest’ultima la ritroviamo anche in altri brani dell’album, ma le voci sono anche di altri amici dei Koop come Mikael Sundin e l’ex Galliano, Rob Gallagher (aka Earl Ginger), mentre nella traccia d’apertura Ane Brun fa il suo esordio nella scena jazz elettronica. “Koop Island” è stato registrato interamente nel loro studio svedese, ed ha tutte le carte in regola per essere un successo e far superare il cosiddetto esame del secondo album ai Koop, che a distanza di quattro anni si sono ripresentati con un suono più ricercato, esotico, che si esprime con le marimba e sembra quasi essere la colonna sonora di un viaggio verso mari caldi e lontani.