Dario Giovannini responsabile artistico di Itinerario Stabile. Festival che si terrà nella città di Cesena. Realizzato in collaborazione con l’Associazione Audioru.
Espressione d’Arte attraverso i differenti mezzi: musica, teatro, architettura.
Alcune domande al Direttore Artistico per meglio comprendere la formula espressiva che è sintetizzata nella citazione “immaginare è incominciare il processo che trasforma la realtà”.
Dove nasce l’idea di realizzare un festival che abbraccia diverse forme di comunicazione?
Non si tratta di un’idea, si tratta di una necessità.
Riteniamo che una delle principali occasioni di crescita per l’arte al giorno d’oggi sia proprio la contaminazione fra diverse discipline.
Non vogliamo fare un festival di settore, limitandoci solo alla musica, al teatro o alla danza. Vogliamo che il pubblico passi in una serata da uno spettacolo di teatro danza ad un concerto di musica rock o di musica popolare, vogliamo stimolare le menti fertili con l’obiettivo di far nascere in esse nuove suggestioni e pensieri. Lo stesso discorso vale per gli artisti. Si sa che all’interno di un festival i vari artisti hanno la possibilità di vedere il lavoro di altri e così facendo si crea un terreno fertile per scambi di opinioni, nuovi rapporti di collaborazione ecc… Vorremmo che gli artisti presenti al nostro festival vedessero opere completamente diverse dalle loro, in modo da aprir nuove strade e magari nuove collaborazioni. Quest’anno abbiamo inserito al tutto un elemento fondamentale, il paesaggio, e dai prossimi anni vorremmo approfondire la contaminazione ad altri ambiti come la scienza e la filosofia.
Quale concetto volete esprimere con questa affermazione “immaginare è incominciare il processo che trasforma la realtà” Bell Hooks?
L’immaginazione è un senso importantissimo per l’uomo, che purtroppo sta perdendo. Tantissime cose bellissime che si manifestano nella realtà partono dal pensiero. La frase di Bell Hooks in realtà è solamente una sottolineatura che può risultare anche banale ma la mancanza di immaginazione è una lacuna veramente grave nella vita dell’uomo di oggi. Lo schermo televisivo e quello informatico e in generale la visione condizionata stanno letteralmente sostituendo l’immaginazione. Vorremmo ogni anno donare una nuova scenografia agli spettacoli ospitati all’interno del festival, e vorremmo che ogni anno fosse radicalmente diversa in modo da dare suggestioni veramente nuove a tutti. Vorremmo dare un esempio di immaginazione a tutti con lo scopo di stimolare in loro uno sviluppo concreto del pensiero. Il proprio mondo e la propria estetica partono da tanti piccoli semi e tante piccole suggestioni che vanno mantenute come se fossero oro.
Mi parla delle collaborazioni stabilite?
Le collaborazioni di quest’anno sono con il Teatro Valdoca, per la realizzazione del sito, con la Facoltà di Architettura per la realizzazione degli elementi presenti all’interno del sito, con il Centro Cinema San Biagio per la programmazione di documentari, con l’Officina 49 per la gestione del pre e dopo festival presso il sito, con il Lego Cafè per la gestione dei concerti presso il Vicolo Cesuola, con Edil Più per la realizzazione tecnica del sito, con +LargoDistretto per la realizzazione dell’esposizione presso la Galleria Ex-Pescheria, Guido Guidi, Mariangela Gualtieri e Quodlibet edizioni per la realizzazione della raccolta fotografica e poetica del sito e ovviamente con il comune di Cesena per la realizzazione totale del festival.
Questa rassegna possiamo considerarla come un tributo ad Aldo Rossi?
Direi di no, l’unico legame con Aldo Rossi è il fatto che a lui è intitolata la Facoltà di Architettura.
Il Festival non è dedicato a nessuno in particolare, anche se c’è un tema molto forte, quello dell’installazione urbana e della contaminazione fra le arti.
Come dicevamo in apertura un Festival che abbraccia diverse forme di comunicazione ed anche la Città di Cesena. Mi parla dei Luoghi e degli “Scenari urbani in formato A4”?
Scenari urbani è un gioco che ci è venuto in mente per preparare e condurre il pubblico del festival e la popolazione di Cesena a quello che sarà il Festival. Questo gioco consiste nello spronare all’osservazione ed alla immaginazione le persone. Vorremmo che le persone tenessero più conto dei luoghi che li circondano e provassero a formulare delle ipotesi di scenario urbano anche inventate di sana pianta. Secondo noi una città deve assolutamente rappresentare le persone che ci vivono, deve esserci come una specie di allineamento fra la cultura comune di un nucleo cittadino e gli spazi che queste persone percorrono, sarebbe bello poter capire la cultura di un popolo dai percorsi cittadini che compiono ogni giorno. Molto spesso si tende ad omologare le città ad uno standard universale attraverso convenzioni e leggi, in realtà ogni città dovrebbe avere caratteristiche, anche fondanti, diverse l’una dall’altra e ci piacerebbe per una volta sapere dalla popolazione di Cesena come vorrebbero realmente (e idealmente) che fosse la loro città.
In questa manifestazione quale il contributo dell’Associazione Aidoru?
Aidoru Associazione oltre a costituire la forza lavoro necessaria alla realizzazione del festival, costituisce il nucleo raccoglitore di stimoli ed incanalatore di energie. Il festival in realtà rappresenta, a nostro parere, tutte le energie propulsive che sentiamo "nell’aria", secondo noi l’estetica di oggi va realmente in questa direzione. Cerchiamo di essere aperti a tutti gli stimoli vitali che percepiamo viaggiando e parlando con altre persone che stimiamo o che giudichiamo attente alla sorte del mondo e dell’arte.
Un messaggio per invitare a partecipare al Festival?
In questo festival ci sarà qualcosa di meravigliosamente effimero, cercheremo di fissarlo attraverso diversi tipi di reportages, ma sappiamo anche che tutto quello che faremo non riuscirà a essere catturato da una foto o da un video. Tutto questo perché speriamo che rimanga indelebile nelle persone che vi parteciperanno, che contribuiranno ad alimentare una memoria collettiva, una tradizione corale, di tutto quello che avverrà e si sentirà. E’ proprio per questo che invitiamo a condividere con noi questa memoria tutti coloro che ne avranno la possibilità, a Cesena, fra pochi giorni.
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