La terza serata del Festival di Sanremo 2025, svoltasi giovedì 13 febbraio, ha offerto al pubblico una serie di esibizioni che potremmo definire come memorabili.
Ospiti di rilievo e grande emozione con canzoni memorabili che ci riportano agli anni ’80.
La serata è stata inaugurata da Edoardo Bennato, che ha portato sul palco dell’Ariston la sua iconica “Sono solo canzonette”. Con chitarra e kazoo, Bennato ha dimostrato ancora una volta la sua energia e vitalità, con un brano che messo lì ad inizio serata aveva molto di ironico nella scelta artisti di Carlo Conti. Ricevendo così un voto di 8 su 10 da All Music Italia per la sua performance.
Per quanto riguarda gli Artisti in gara esibiti 14 dei 29 le performance più significative a mio avviso sono quelle di:
Clara con il brano: Febbre. La giovane artista mostra qualche incertezza vocale, apparendo meno sicura rispetto alla prima serata ma signori non dimentichiamo l’emozione del palco e l’eurovisione. Questa incertezza ha fatto apprezzare il brano ma l’esibizione è stata valutata con un 5,5 su 10.
Si continua con Brunori SAS, che negli ultimi anni sta riscuotendo sempre più attenzione dal pubblico. Il cantautore con con il brano L’Albero delle noci ha offerto una esibizione molto intensa e coinvolgente trasmettendo al pubblico forti emozioni. Esibizione valutata con un 8 su 10.

L’attesa cresce e finalmente arriva il leggendario momento con la presenza di nomi illustri che hanno fatto la storia della musica pop degli anni ’80. I Duran Duran, la band britannica che prende il nome dal film del 1968 Batbarella di Roger Vadin interpretato da Jane Fonda è tornata sul palco dell’Ariston dopo 40 anni, eseguendo un medley dei loro successi: Notorious, Invisible ed Ordinary World. Condividendo il palco, dopo, con Victoria De Angelis dei Måneskin per una versione da urlo della storica The Wild Boys, che definiamo inno generazionale.

Riconoscimento alla carriera ad Iva Zanicchi che esegue un medley dei propri brani e riceve così una standing ovation dal pubblico in sala.
Lo sguardo al sociale, come dicevo in questo articolo è estremamente attivo e lo rappresenta attraverso la performance del Teatro Patologico. Il gruppo teatrale che sul palco del Festival sottolinea l’importanza dell’inclusione e dell’arteterapia per le persone con disabilità.
E adesso i dati di ascolto che in questa terza serata confermano dati eccezionali, con una media di 11,8 milioni di telespettatori e uno share del 64,6%. Interesse e affetto del pubblico per il Festival sono confermati. Anche i social esprimono attenzione per le esibizioni degli artisti e per la scelta degli ospiti, sottolineando la qualità dello spettacolo e la varietà delle proposte artistiche.

Un Festival, quello di Carlo Conti che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, offrendo momenti di grande musica e intrattenimento che hanno conquistato un pubblico sempre più trasversale.
Curiosità, ma il festival di Sanremo è anche questo: in un’intervista Simone Cristicchi ha dichiarato alla rivista Rolling Stone di aver scritto cinque anni fa il brano Quando sarai piccola. Ispirato dall’esperienza personale dell’Autore con la malattia della madre.
Nel corso del tempo, la canzone ha subito diverse modifiche per riflettere appieno le emozioni vissute da Cristicchi.
Ha spiegato: Nella prima stesura non c’era il passaggio sulla rabbia che c’è nello special perché nella mia esperienza personale quel momento è arrivato dopo e ho voluto dare risalto anche alla mia parte ferita. Cristicchi non prova risentimento verso Amadeus, che non ha accettato il brano per la sua edizione del Festival e riconosce che ogni brano ha il suo momento.
La musica: segua il proprio corso naturale, trovando il giusto contesto e il pubblico più adatto.