Disco d’esordio per il quartetto aretino che ha cominciato autoproducendosi nel 2001 con un singolo contenente due tracce.
Vivere nella città del festival di “Arezzo Wave” li aiuta e sarà un’ esperienza che li accompagnerà fino all’album d’esordio.
Filofobia nel 2003 vengono selezionati per il progetto A.R.I.A. (Arezzo Rock Italian Academy) associato alla manifestazione Arezzo Wave. Nello stesso anno cominciano a registrare il disco “Entrée du port” uscito a fine Marzo su Desvelos Records.
Al primo ascolto il pop dei Filofobia da subito l’impressione di essere accogliente ed elegante. Un pop “colto” traspare dalle nove tracce dell’album forse qualcosa che da un po’ non si sentiva in Italia. I Filofobia nonostante le sonorità a tratti ricercate si rendono elementari si intuisce l’influenza del vivere in una città che ospita un Festival come l’Arezzo Wave. Oltre al rock italiano nella loro musica emerge uno spettro di ascolti che passa dal pop all’indie per approdare nella tradizione italiana. Questo mix è fuso in maniera eccellente, e per questo album d’esordio si sono rivolti a Enrico Gabrielli al clarinetto, e al percussionista Pacho che vantano collaborazioni con artisti del calibro di Morgan.
Nei testi si parla di situazioni di vita dei vari musicisti del gruppo, ma ascoltando bene più volte si intuisce che è qualcosa di più profondo del mero racconto.