L’aver trascorso diversi nella musica anni fra radio e discoteca ha lasciato una scia indelebile della mia vita. Iniziata quasi per gioco e diventata per un lungo periodo una professione.
Parlavamo di Bandabardò e Carotone ed ecco riaffiorare i ricordi da un passato non troppo remoto.
Fra i primi esperimenti di contaminazione con i Casino Royale che a fine degli ’80 ispirandosi alla fervida scena inglese provavano a contaminare musica ska degli anni ’60 con melodia italiana.
I riferimenti erano verso band come i Clash, gli Specials che a loro volta avevano provato a miscelare suoni black con ritmiche punk registrate durante i live.
Ma torniamo al nostro discorso altrimenti ci si perde quando si parla di musica si inizia a fare surf rischiando di perdere allontanarsi dal discorso.
I Casino Royale sono:
- Alioscia: Voce
- Giuliano "King"Palma: Voce
- Pardo: Chitarra
- Ferdi: Batteria
- Patrick Benifei: Tastiere e Cori
- Alessiomanna BassoManna: Basso
- Rata: Tromba
- Gato: Sax e flauto
Siamo in un periodo d’oro per la Band che pubblica tre album fra il 1988 e il 1990, di cui due in italiano ed uno in inglese: “Soul of Ska”, “Jungle Jubilee” e “Ten Golden Guns”.
La mia attenzione si sofferma su “Jungle Jubilee” che nella sua tracklist regala un’imperdibile cover dal titolo “Skaravan petrol” dalla canzone di Renato Carosone "Caravan Petrol" interpretata da Gegè di Giacomo.
Inizia, per la Band, il periodo dei live che senza sosta proseguono fino a metà dei ’90. In questo fermento musicale potremmo affermare che nasce la musica indie italiana. Quella musica che viaggiava trasversalmente rispetto alle classifiche di vendita. Musica che nel corso del tempo ha raccolto numerosi fans tanto da entrare di diritto nelle classifiche ufficiali.
Oggi quel disco in vinile non ha valore per i collezionisti.
Inizia così un lento declino ideologico della Band che dopo aver dato vita a questo fenomeno volta verso nuove direttive musicali.
L’intervista a Miky Pardo dei Casino Royale nella quale si ripercorrere questa avventura.