Un lavoro che rievoca atmosfere estive a ritmo del jazz e bossa nova.Questi gli elementi di “Always Love” (2008 – Dejavu Rec.) il nuovo disco per Fabio Nobile.
Incontriamo Fabio Nobile per raccontare del nuovo lavoro e del tour preparazione nel frattempo continua la collaborazione con Mario Biondi.
Un album che guarda alla sonorità latina con una buona dose di jazz?
Con “Always Love” ho voluto chiudere un mio cerchio evolutivo personale. E’ Latin, Soul, Bossanova, Melodico e Jazz. Con “Love is gone” Adagio in G Minore ha preso anche un sapore Classico. E’ tutto quello che volevo, per ora.
Sto già lavorando a nuove cose sempre con un occhio alle melodie e al jazz con una forte componente ritmica.
Oggi la sonorità Jazz è alla portata di tutti e a tutti piace sentire un piatto “swing” o una frase di fiati “bop”. Almeno sembra..
L’essere figlio d’arte in qualche modo ritieni sia stato utile?
Devo tutto a mio padre, musicista, e a mia madre che è intonatissima!
Mio padre, pianista, inizialmente ci ha provato, voleva suonassi il pianoforte ma io saltavo da uno strumento all’altro come un matto, ed ogni volta lui mi tirava fuori un disco nuovo.. di quelli buoni. La mia formazione musicale la devo a lui. Mia madre invece tra una piadina e l’altra cantava ed io sono cresciuto cosi, tra un disco una piadina e le canzoni degli anni sessanta canticchiate dalla mia mamma!
Nel disco c’è anche un tributo a Aldemaro Romero. Un tributo alla musica popolare di matrice latino-americana?
Paolo scotti mi ha fatto conoscere Aldemaro nel 2003. Un Artista incredibile con un carisma musicale d’altri tempi. Lui è l’inventore della “Onda Nueva”, la musica venezuelana con melodie importanti e ritmiche in 6/8. Di grande difficoltà esecutiva ma per le orecchie di tutti. Grande. La mia passione per questo Compositore mi ha portato a scrivere un brano tributo.
Il brano si chiama “Todo mi amor” , brano che lui è riuscito a sentire prima di lasciarci, circa un anno fa, scrivendomi un delizioso commento presente all’interno del mio disco. Ne sono onorato.
Un grazie particolare va a Paolo Scotti che me lo ha fatto conoscere.
Fra le bonus track troviamo un remix di Gerardo Frisina. Dove è nata questa collaborazione?
Il brano che ha remixato Gerardo, facendo veramente un buon lavoro è “Didn’t you know”. Gerardo ha collaborato spesso con Scotti e quando mi ha proposto di affidare a lui il remix del brano, ho accettato subito. Gerardo è Maestro in questi tipo di remix.
Come si compone la tua band?
La mia band è composta da 7 elementi: Rossella Key alla voce, Massimiliano Rocchetta al Pianoforte, Mauro Mussoni al Contrabbasso, Stefano Serafini alla Tromba, Alessandro Fariselli al Sax Tenore (questi ultimi hanno preso parte insieme a me al tour 2007 di Mario Biondi) Paolo Marini alle Percussioni ed io alla batteria.
Sono molto contento di questa formazione, siamo riusciti a raggiungere un “Sound” a mio avviso molto interessante. All’interno dell’album prendono parte 49 musicisti. Ho riarrangiato il tutto per 7 elementi, una combo, il risultato e davvero interessante.
Nella scena internazionale a quale dj affideresti il remix di un brano?
Dipende dal mercato, ma se dovessi scegliere qualcuno rispetto hai miei gusti, della scena internazionale direi “Matthew Herbert”.
L’esperienza con Mario Biondi ancora attiva cosa ti ha dato?
Mario è prima di tutto un amico, una persona con una forte sensibilità.
Con lui è bello mangiare una pizza e fare due chiacchiere. Può sembrare introverso ma possiede un umorismo che personalmente adoro. Lavorare con Mario mi ha dato tanto, oltre che ha suonare con tutti quelli che hanno e che ancora oggi militano nella sua band, da Fabrizio Bosso a Marco Tamburini, Daniele Scannapieco, Giovanni Amato, Pietro Ciancaglini, Luca Mannuzza, Max Ionata e tutti gli altri che sono tanti..
Mi fa piacere citarli perché sono persone con cui mi trovo davvero bene oltre che al musicista..Anche Mario ha scritto un commento su di me all’interno dell’album, sono contento e lusingato di quello che ha scritto.
L’album riporta anche un commento di Bluey degli “Incognito”, a parte la vetrina commerciale è stato un piacere aggiudicarmi il suo interesse. Conobbi Bluey in Sicilia durante il Tour di Mario, splendida persona oltre che al re indiscusso dell’acid jazz!
Stai preparando un tour in Giappone. Cosa ti aspetti?
L’aspettativa In Giappone è alta, spero di chiudere presto le date definitive per poter andare a proporre questo mio progetto. Sono appassionato e molto vicino all’oriente sia dal punto di vista lavorativo che spirituale. Ricevo diverse mail di apprezzamento, giornalmente, per cui sono molto contento. In Giappone la cultura rispetto alla musica è alta, loro si godono tutte le cose purché siano autentiche, spero di riuscire a trasmettere la mia voglia e passione di fare musica.