Fabio Nobile al nostro microfono. Sperimentatore di suoni ricercate metriche che abbiamo conosciuto grazie al nuovo lavoro.
Rivolgiamo alcune domande sulle influenze che hanno condizionato le scelte artistiche di Nobile e riferimenti sulla musica contemporanea con i nuovo nomi della scena.
Ciao Fabio mi racconti le tue influenze musicali?
Le mie influenze musicali direi che sono le mie origini. Essendo Italiano, figlio di un musicista che ha fomentato il suo lavoro negli anni sessanta settanta, le mie maggiori ispirazioni rimangono a quel periodo.
Da Alberto Rabagliati a Dean Martin, poi le 3 rivelazione : Elvis Presley, The Beatles e The Beach Boys. Ed infine le musiche da film: Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Nino Rota e Sakamoto . Una cosa fra tutte unisce questi artisti un forte carattere Melodico, per questo li amo.
Quando hai deciso di rivolgere la tua attenzione alla scena jazz?
Mi è sempre piaciuto tanto il jazz ma l’ho suonato poco. Il mio strumento principale è la batteria e solo ultimamente, dopo esperienze puramente pop come: Jenny B, Claudio Baglioni, Kid Creole and the Coconuts, mi sono trovato in prima persona a suonarlo live, con Mario Biondi. Nella mia musica invece rientra solo come contaminazione. Del resto, dopo aver ascoltato Milestones per la prima volta.. chi non vorrebbe suonare jazz?
E’ corretta, a tuo avviso, la scelta di numerosi giovani talenti di distribuire al musica esclusivamente su internet?
Come gran parte delle cose, chi prima arriva meglio alloggia .. Oggi in rete c’è tutto e non è più una novità. La tendenza è quella di gestirsi da soli anche perché le Major sembrano “stanche..”, i Talent scout scarseggiano e se vuoi farti vedere o sentire ti devi arrangiare. Trovo che le etichette indipendenti oggi siano la più interessante forma di distribuzione di materiale musicale. Distribuire la propria musica solo su internet, a mio avviso toglie uno dei lati più fascinoso di un progetto musicale: la copertina.
Nel tuo archivio quali titoli troviamo?
Da Natalino Otto a Antony & The Johnsons, la musica di Philadelphia e il jazz, anche quello bianco.
Il tuo album ci sembra abbia diversi riferimenti allo stile di Nicola Conte?
Nicola è stato uno dei primi in Italia a concretizzare un certo tipo di “Sound” intrinseco di musica Brasiliana e con un uso delle ritmiche particolare e molto efficace allo stesso tempo per poi rivolgersi verso il suo attuale “crossover jazz”, diversamente io ho lavorato molto sulle melodie, quasi le canzoni direi.
La tendenza a ricercare cose che hai sentito e ti sono piaciute molto una conseguenza comune, Nicola è stato un esempio per tanti compreso me.
I titoli della tue canzone dove trovano origine?
Dipende dalla Melodia. C’è un grande legame tra le melodie e i testi dei miei brani. Quando scrivo una musica so già quale sarà l’argomento, poiché è proprio questo che me la fa scrivere.
Ti consideri una persona riflessiva o istintiva?
Credo di essere una persona riflessiva, sinceramente non me ne vanto poiché ho constatato che quando mi libero dagli schemi succedono delle cose molto belle.
Tuttavia sono convinto che l’istinto sia una cosa che tutti possediamo ma se è gestito male può creare seccature.. Una buona bilancia tra i due è quello che ci vuole!
Un genere quando diventa popolare a tuo avviso è destinato sempre ad inflazionarsi?
In un certo senso si, considerando che chi più chi meno un po tutti poi si buttano in qualche modo in quella direzione e non sempre la fonte rimane vincente contro le imitazioni, ma questo fa parte del gioco.. C’è posto per tutti e tutti hanno un gettone per la corsa..
La musica e il sentimento impegnato per crearla non andrebbero coinvolti.. ma oltre a questi, una buona dose di determinazione è quel che ci vuole per mantenere sempre alta la propria bandiera..
Dove nasce una tua canzone?
Ovunque!
Sono un infinito nostalgico ed ogni cosa per me è ispirazione. Vivo a fondo le mie esperienza sia belle che brutte per cui mi ritrovo sempre molto ricco di stimoli che mi portano a scrivere..L’importante per me è scrivere solo quello che sento!!
Se fingo il risultato e scarso.. Ho HardDisk pieni di sensazioni che non sono mie, e non riesco a terminarle perché, appunto, non sono mie.. La Verità è vincente ed è l’unica che dura nel tempo!