Come nasce il progetto Ether? Il progetto Ether nasce dai miei due soci, io sono arrivato dopo: loro hanno cominciato nel 2000-2001 ed erano entrambi strumentisti di altri generi e nel 2003 mi sono aggiunto io, che suonavo solo il giradischi.
Loro mi hanno affascinato per il modo di usare computer, software e macchine e io gli ho restituito un po’ di sperimentazione con il vinile. Dell’etichetta MusicLab cosa ci dici?
Questa era un’etichetta cui noi “facevamo la corte”, ne eravamo dei fan, ed avevamo fatto un pezzo per la compilation “Condominium”, in cui c’erano artisti come Slicker, Populus, che a noi stimavamo molto ed eravamo contentissimi. Dopo di che è arrivata la proposta del disco, di cui la tracklist è stata curata da loro. Bisogna dirlo, il disco è il risultato della loro scelta e del loro gusto.
Il disco sta dando soddisfazione?
Gli esiti sono stati positivi. Sono arrivate recensioni belle ed i commenti che sono stati fatti ci piacciono molto.
E’ stato difficile coniugare il background da deejay con i tuoi soci musicisti?
Loro erano “musicisti elettronici” ed io il “deejay” ma alla fine confrontandosi si scopre che si amano gli stessi artisti del post-rock, del rap e che i gruppo preferiti degli uni lo sono anche degli altri. La sintonia è stata immediata. — Ascolta intervista audio a Francesco Bigazzi – Ether