Suoni dal Sud con Francesco Guaiana, palermitano ed appassionato di chitarra. Inizia a muovere i primi passi nel mondo della musica all’età di 14 anni presso la scuola “Musica Insieme” dove incontro Paolo Fresu, Enrico Rava, Salvatore Bonafede, Kurt Rosenwinkel, Ralph Towner e John Taylor.
L’Artista in una continua ricerca e passione per lo strumento si avvicina anche al mondo della musica classica per chitarra. Lasciandosi guidare dal maestro Maurizio Norrito e conseguendo il diploma di teoria e solfeggio presso il conservatorio V. Bellini di Palermo.
Lo stile di Guaiana è morbido, riflessivo ma allo stesso tempo con diversi riferimenti al calore e alle atmosfere della gente del Sud.
Lo incontriamo per rivolgerli alcune domande.
Cosa ha rappresentato per te vincere il concorso di sonorizzazioni di film muto “Strade del Cinema” presso Aosta con il progetto “Hector Mann Music Crew”?
La vittoria di Aosta è stata una grande sorpresa, perchè abbiamo poca esperienza nel campo delle sonorizzazioni tuttavia insieme ai miei amici Mauro Schiavone al piano e Marko Bonarius al contrabbasso, abbiamo fatto veramente un ottimo lavoro, abbiamo trovato una bellissima sinergia e ci abbiamo creduto molto, arrivando a vincere questo prestigioso riconoscimento, ambito da gruppi provenienti da mezza Europa.
Dove nascono le tue composizioni, in quale luogo?
Palermo è sempre presente nelle mie composizioni, in quanto attualmente è la città dove vivo e per la quale nutro un rapporto consolidato di odio amore, è la città dove sono cresciuto, ma è anche la città dalla quale sono scappato anni fa per fare nuove esperienze e incontri, adesso sono tornato, con l’intenzione di avere una vita più stabile e dedicare il tempo che voglio alla musica con maggiore tranquillità. Palermo è sempre presente con tutte le sue contraddizioni, è inevitabile per me suonare ed esprimere in musica quello che è l’ambiente in cui vivo.
Quando Palermo è presente nelle tue partiture?
Le mie composizioni nascono soprattutto mentre sono in viaggio, l’atto di ”’spostarsi” da un luogo all’altro, è molto stimolante e genera idee musicali, melodiche, armoniche, ritmiche o soltanto anche timbriche. Soprattutto quando sono in aereo e posso provare quel meraviglioso senso di leggerezza a me molto caro.
Preferisci suonare e comporre musica appartenente al repertorio classico o contemporaneo?
Pur avendo studiato anche musica classica, sono inevitabilmente attratto non tanto dal repertorio contemporaneo ma dal presente, credo che ogni artista debba rappresentare in qualche modo la sua epoca e, a parte i manierismi e gli sguardi al passato, fare da filtro e mostrare a chi non ha tempo o non ha il talento per “osservare, un mondo diverso, filtrato appunto da occhi e da un anima diversa, non convenzionale, fare vedere insomma al “pubblico” quello che il “pubblico” non vuole vedere o non riesce a vedere, o farlo vedere semplicemente in modo più creativo e ricco di sfumature.
Progetti e sogni per il futuro?
I miei progetti sono, continuare a dedicarmi alle mie passioni e crescere ed imparare sempre di più, e allo stesso tempo cercare di trasmettere le mie esperienze e le mie conoscenze.
foto: Leandro Lo Bianco