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Il Re di X-Factor, ha la voce possente che incanta il pubblico e l’accento toscano.

Al microfono di Patrizio LONGO incontriamo

Matteo Becucci

per rivivere questa indimenticabile avventura che lo ha portato a conquistare il pubblico e vincere. Bentrovato.

Ciao.

Come sei approdato ad

X-Factor

?

E’ stato dopo che, durante il mese di agosto del 2008, sono stato in Sardegna a cantare con il gruppone di dodici elementi. Ad una cantante che era lì, ad esibirsi con noi, ho detto: «Io quasi quasi faccio i provini per X-Factor.» Lei mi ha risposto: «E cosa aspetti?» E così io ho telefonato e ho fatto il primo provino, l’8 dicembre a Milano, e da lì è cominciato tutto.

Quali difficoltà hai incontrato durante questo percorso?

Prima del provino, avevo la mia convinzione di non riuscire nemmeno ad entrare, anche semplicemente per motivi di età. Mi sono buttato, e fortunatamente mia moglie mi ha sostenuto da subito, dicendo che si sarebbe fatta in quattro per tirare avanti la baracca. Detto questo, all’interno della trasmissione ci sono state delle difficoltà relative, più che altro, alla vita da reclusi… che è poi la particolarità di questa esperienza, perché poi abbiamo solo pensato a fare musica, cosa che io faccio da diciotto anni. E che voglio che sia il mio lavoro.

Avresti mai pensato di conquistare il podio?

No, però… susseguendosi le puntate senza che io andassi mai al ballottaggio, la speranza di un risultato di quel genere si è fatta sempre più forte.

Qual’è il segreto di Matteo?

Ad oggi credo che, a parte le qualità vocali, sia la costanza.

Cosa ti ispira a scrivere una canzone, ed un commento al singolo Impossibile?

Quanto a cosa mi ispira, direi che sono le cosiddette "storie normali". Le relazioni sociali, le vicende private di persone che conosco o che anche incontro solo per strada, o personaggi di cui leggo in un libro.

Durante questo percorso, qual è stato il brano che ti è piaciuto di più interpretare?

Un posto particolare, per me, ce l’ha I should have known better, perché ho fatto l’adattamento in italiano. Quello era un testo che avevo scritto, praticamente, quattro giorni prima di cantarlo in diretta, già alla seconda puntata. È stata una bella responsabilità, però è andata molto bene, ha avuto molto successo: è stata la più scaricata della prima compilation di X-Factor, e questa è una cosa di cui vado orgogliosissimo.

Con quale musicista della scena ti piacerebbe duettare?

Ci sarebbe una lista infinita (ride). Potendo puntare molto in alto, Mina è il numero uno. Poi ce ne sono molti altri: c’è Bono, per esempio (ride)… ma stiamo sognando!

Cosa ti ha fatto scoprire del tuo carattere, questo format televisivo?

Forse il fatto di avere una strana calma, in certi momenti.

Matteo, in bocca al lupo per tutto, e alla prossima.

Grazie, anche a te!

Ascolta intervista audio a Matteo Becucci. Audio Player

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