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Nicoletta Orsomando in Extranet a raccontare la sua idea di musica e ripercorrere una parte di storia della Tv. Un’esperienza indimenticabile che troverà la sua nicchia fra i suoni trasversali.

Cosa ricorda del periodo in cui era protagonista ed immagine della tv di stato?

E’ stato un periodo bellissimo della mia vita, ed anche della televisione, che nasceva in quel momento. Nell’ottobre del ‘53 la televisione era ancora in fase sperimentale. Nel ’54 la televisione è entrata in esercizio e ci siamo messi tutti di gran lena, con un passione che solo i neofiti forse hanno, per mettere in piedi questa televisione che nel giro di pochissimi anni ha conquistato milioni di telespettatori, cosa che la Rai non si aspettava neppure.

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Come veniva gestita la dizione a quell’epoca?

In quel periodo la Rai preparava con dei corsi di dizione di lingua italiana e straniera i propri presentatori, annunciatori, giornalisti. Lo abbiamo fatto tutti con una grande serietà. Oggi purtroppo questa tradizione anche in Rai si è persa, ed infatti ascoltiamo quello che ascoltiamo…

Lei allora è stata scelta tra oltre 300 candidate. Cosa l’ha spinta ad intraprendere una carriera allora così pionieristica?

Mah, io non sapevo nemmeno di intraprendere questa carriera così pionieristica. Io mi ero proposta come annunciatrice per la radio, quando ancora la televisione ancora non c’era, e per questo avevo fatto un corso a Firenze con fior di personaggi. Questo poi mi è stato poi utilissimo quando c’è stata la selezione, con fior fiore di bellissime ragazze – non dimentichiamoci che allora Roma era la “Hollywood sul Tevere” – ma non in possesso di una dizione ed una voce, diciamo così, “educata”. Fui scelta, molto probabilmente, per questo.

Dopo la sua esperienza televisiva, ha pensato di fare radio, cioè di tornare al suo focus principale?

Devo essere sincera, dopo la mia esperienza televisiva avevo un’età già molto “pensionabile” e quindi ho pensato bene di ritirarmi dal lavoro e di godere un po’ della famiglia, cosa che durante il periodo del lavoro ho potuto fare meno!


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Foto Articolo: Ufficio Stampa

Foto Copertina: Dave Weatherall su Unsplash

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