Esordiscono sul mercato nazionale con la cover di un classico di Marino Marini, “La più bella del mondo” del 1957. Lo ripropongono dando alla canzone originale un tocco di freschezza nei suoni.
Il nome della Band esprime un suono variegato (soledada= sole + wadada in slang jamaicano Pace e amore) che racchiude differenti stili e culture. In questa stato di allegria i Patchanka Soledada con Nicola Petrillo aka Pedro Wadada raccontano dove è nato questo lavoro.
Come mai la scelta di riprendere un lavoro datato 1957 di Marino Marini?
Suonando una musica che viene da lontano, sia in termini di tempo come anche in termini di luogo, la musica reggae/ska jamaicana, sentivamo l’esigenza di miscelare il sound di importazione con quello nostrano, una naturale tensione ad unire due modi distanti di fare musica in quegli stessi anni, rivisitandoli in chiave personalizzata. La musica si evolve nel tempo cercando nuove strade, ma non può dimenticare il suo passato. Così come la nostra vita trova nuovi spunti partendo proprio dalla memoria, baule della nostra esperienza. “La più bella del mondo” è la canzone che è rimasta nel cuore di molti e che i giovanissimi avrebbero perso…Così questa nuova veste, anello di congiunzione fra gli anni Sessanta ed oggi, rappresenta la possibilità di ritrovare un tesoro nascosto. La scelta vera e propria, inoltre, è avvenuta per caso, dopo un lungo lavoro che ci ha portato a recuperare una cassetta impolverata sulla quale abbiamo ascoltato la versione originale. Ci piace aggiungere, infine, che il rocksteady con cover del repertorio del passato, abilmente esaltato e diffuso da un gruppo per noi di riferimento, i BlueBeaters, è proprio l’immagine di una sonorità aperta a tutti e momento di passaggio fra reggae e ska, generi sicuramente più settoriali.
Quando si ripropone una canzone famosa c’è sempre il rischio per coloro che ricordano il brano di essere criticati negativamente. Non perché la cover non sia ben realizzata ma perché l’ascoltatore ricorda la versione originale. Avete pensato a questa affermazione?
E’ un rischio possibile, ma ci piace rischiare. La musica è anche questo.
Indubbiamente qualcuno potrebbe rimanere legato alla versione originale (ed è anche giusto che sia così in quanto la soggettività è sempre giudice dei gusti). Tuttavia, oggettivamente la canzone è stata riadattata, ma non stravolta: e potrebbe aver acquisito quel beat in più e quel brio in linea con il suono dei nostri tempi. La conferma arriva proprio dalle persone over 40 che hanno già avuto modo di ascoltarla ai nostri concerti live complimentandosi per il riarrangiamento. Speriamo non siano gli unici!
I Patchanka Soledada come iniziano a proporre musica?
I Patchanka Soledada arrivano da percorsi musicali differenti. Al momento della loro unione racchiudono un ideale certo per proporre la loro musica: gli eventi live! Siamo sempre stati convinti che la strada per potersi proporre e farsi apprezzare sia quella del concerto dal vivo. E’ lo strumento che permette a chi ti sta di fronte di creare una relazione con te, di poterti giudicare per quello che sei e suoni realmente, di poter godere appieno delle tue vibes! Il disco è una naturale proiezione, ma il live è la vita della nostra musica. Come dire che il disco è la fotografia che porti a casa per rivedere la persona ogni volta che vuoi, ma l’esperienza del conoscersi ha un altro sapore.
“La più bella del mondo” è il vostro primo Ep. Cosa vi aspettate da questa pubblicazione?
Le speranze sono sempre accese e numerose. Partiamo con umiltà e non pretendiamo la luna, soprattutto perchè grazie alla nostra esperienza sappiamo scontrarci con la realtà, spesso così distante dai sogni. Ma ci auguriamo vivamente si possa creare un movimento positivo, un flusso di curiosità ed attenzione riguardo questa giovane band! E’ importante farsi ascoltare… Spesso si grida, ma non si ottiene molto… Alle volte invece basta sospirare una parola! Sarebbe bello poter ricevere delle giuste critiche e giusti premi: primo fra tutti la diffusione della song in etere e web!
Il Cd contiene 5 tracce versioni. Dove si sottolineano diversi aspetti roots, reggae, rocksteady ect. E’ stato un modo per dichiarare in modo definito le vostre preferenze musicali?
Ad oggi sottolineano la necessità interiore di una musica in levare!
Pur con tutte le sue sfumature, tutte le sue miscele, rimane questa radice, questo movimento ancestrale che guida verso l’alto! Fa parte della nostra pulsazione naturale (respiro, battito del cuore) e non possiamo che soddisfarla! Evidenziando comunque come il nostro sia uno stile non schematico e molto aperto: quindi sulla solida base ci si può costruire di tutto! Per cui durante il cammino seguiremo questa traccia, ma attenti a nuove esigenze e nuove possibile scelte.
Avete collaborato nel corso di questi anni con differenti realtà della scena indipendente italiana: Radici Nel Cemento, Sud Sound System, Junior Delgado, Folkabbestia, 24 Grana, Africa Unite. Cosa avete appreso collaborando con queste realtà e cosa avete pensato di dare?
Abbiamo appreso tantissimo!E’ fondamentale osservare ed essere ricettivi! I Patchanka Soledada sono come una spugna che assorbe la parte migliore degli altri.
La professionalità delle band con cui abbiamo avuto a che fare ci ha straordinariamente aiutato a formare una nostra professionalità sotto vari aspetti! Guardare chi è sopra di te offre la possibilità di capire i tuoi errori e di perfezionarti. Nello show, così come nel resto. Quindi dobbiamo innanzitutto ringraziare chi ci ha concesso questo vantaggio! Come i Folkabbestia per esempio che sono sempre stati disponibili al confronto e allo scambio.
In quanto a dare, penso che abbiamo sicuramente cercato di offrire la nostra amicizia: proporre la parte migliore di noi; il nostro affetto, in un certo senso. Chi ci ha incontrato penso abbia potuto apprezzare la nostra stima, spontanea e distante dal lecchinaggio. Ci piacciono i rapporti alla pari!
Anche perchè sono convinto e mi auguro che si possa imparare anche da chi è più in basso! Ognuno ha le sue doti e sicuramente la freschezza di una giovane band alle volte fa rinascere propositi e istinto! Spero che i Patchanka Soledada possano aver trasmesso l’entusiasmo e la voglia di arrivare!
Come nascono le vostre canzoni, avete un luogo preferito?
Le canzoni nascono sempre per magia. Possiamo dire che per buona parte testo e melodia della voce nascono nel mio bunker privato. Quasi sempre di notte.
Lì una chitarra abbozza un giro di accordi, segue una linea di voce e magicamente si inseriscono dentro le parole quasi da sole a calzare metricamente quella melodia iniziale..Ma questo è solo l’embrione! La vera creatività sgorga nel nostro studio prova: lì dove ci incontriamo continuamente (non solo per suonare) e dove ognuno apporta le sue idee. L’arrangiamento è un aspetto davvero delicato per il risultato finale. E’ come un grande telo da disegnare, da correggere, da rivisitare. Bisogna stare molto attenti ai particolari, ai colori, alle sfumature: il disegno di base può essere distrutto o esaltato da ciò che gli sta attorno. Ognuno così commenta secondo il suo strumento. Esce fuori un groove formato da otto strumenti, otto musicisti, ma che crea un suono uniforme, amalgamato, piacevole e compatto… Allora capiamo di aver ottenuto il risultato cercato!
Avete provato in passato distribuire la musica attraverso Internet.
Mi riferisco al vostro primo lavoro “Volare” (Autoprodotto). Come definite questa esperienza?
Come primissima esperienza è stata in un certo senso formativa e soddisfacente. Siamo riusciti con poco a creare entusiasmo nei confronti del nostro primo brano in studio. Abbiamo sempre creduto nelle potenzialità di internet quanto in quelle della comunicazione. Per questo il brano in download gratuito era il mezzo per far arrivare la nostra musica nelle case di amici e conoscenti e lentamente di tanta altra gente. Molti ci hanno sostenuto linkando il brano o parlandone. Parecchie recensioni e passaggi radio. Pur non essendoci una vera macchina che vi lavorasse alle spalle, c’è stato un significativo movimento. “Volare” è la canzone che ci ha portato all’I-Tim Tour e ad altre manifestazioni. Credo che con una maggiore promozione ci sarebbero stati risultati davvero interessanti. E’ il nostro biglietto da visita e, anche se datato 2001, rappresenta splendidamente le potenzialità che avevamo allora e quelle che abbiamo oggi potenziate dalle esperienze trascorse, musicali e non.
Un’indirizzo web dove trovare informazioni sui Patchanka Soledada?
Il sito ufficiale dei Patchanka Soledada è patchankasoledada.com
Grazie per la conversazione
Grazie a voi, di cuore. A chi ha permesso questa intervista e a chi ha appena terminato di leggerla. E’ importante sostenere e diffondere il messaggio delle band italiane. ONE LOVE: COOL MUZIK!