Incontriamo Stefano Bellotti la storica voce dei Modena City Ramblers. Stefano è alla sua prima avventura da solista.
Dove sorge la necessità di produrre un album da solista?
Dopo 14 anni di concerti, dischi e convivenza , ho sentito il bisogno di prendere un’altra direzione!Avevo bisogno di ripensare la mia musica e un modo nuovo per farla e di viverla!
Quali sensazioni distinguono la produzione in gruppo da quello del singolo?
Beh c’è un approccio molto più intimo più confidenziale. In qualche modo ti metti a nudo e non hai più paraventi dietro i quali nasconderti! Inoltre nulla è più mediato, i compromessi li fai solo con te stesso, con le tue idee ed tuoi sentimenti!
Se ti chiedessero di catalogare “La lunga notte” con un genere musicale?
Odio le catalogazioni, non le sopporto. Penso che siano un modo per definire dischi che non si ascoltano!
In più di una canzone ti riferisci a dei luoghi in Italia e non solo. Quanto ha influito in questo album e nella tua formazione l’aver avuto la fortuna di viaggiare tanto?
Come spesso ho detto, un viaggio è stato l’origine dei Ramblers, e quindi del mio modo di fare musica, e tutti i viaggi fatti, hanno in qualche modo influenzato la scrittura dei dischi dei Modena e oggi anche del mio disco solista! Penso a quando più di un anno fa ero in Salento a suonare e mi soffermai incantato a guardare l’incredibile colore della terra di quell’angolo di Puglia. Da lì a poco sarebbe nata Terra Rossa!!!
Come mai presentare, o meglio rappresentare “La lunga notte” in teatro?
Bella la definizione “rappresentare”, mi piace molto! Credo che per un album così intimo e scuro, con suoni molto definiti e poco caotici, il teatro mi sembra il posto giusto dove rappresentare al meglio il concetto di Lunga Notte!
Pensi che l’avvento di internet nella vita di tutti i giorni stia “democratizzando” la musica rendendola fruibile a molti; o che stia lentamente aiutandola a morire?
Non so bene! Per certi versi aiuta la comunicazione e la promozione di musica e dischi! Ma siccome anche qui è tutto governato dal “dio” denaro, credo che alla fine i più grossi con tanti mezzi la faranno da padrone, e i piccoli che devono emergere e farsi largo, faranno sempre più fa fatica! Ci vorrebbe la “parcondicio” anche nella musica!!!
Quali sono stati i generi musicali e gli Artisti che hanno influenzato maggiormente il tuo percorso musicale?
Beh ovviamente i Pogues di Shane McGowan e i Mano Negra di Manu Chao, hanno influenzato tutta la prima produzione dei Ramblers e la costituzione del gruppo stesso.Ma poi ci sono gli ascolti e i gusti personali, e allora arrivano maestri come Bob Dylan, Johnny Cash, Leoanard Cohen, Christy Moore, Van Morrison, Fabrizio De Andrè e tanti altri Ma ci sono anche molte guide spirituali e culturali che hanno influenzato il mio lavoro in questi anni, come: Woody Allen, Beppe Grillo, i registi fratelli Coen, Joe Strummer, Pasolini, A.N.P.I, Don Andrea Gallo!
C’è un’Artista o Band italiana che ti sta piacendo particolarmente in questo momento. Se sì quale?
In Italia ci sono tante cose di alto valore artistico, ma che normalmente non appartengono al grande giro dei media, e quindi lavorano e crescono nell’oscurità totale, ma riescono a regalarsi grandi soddisfazioni e riconoscimenti. Per fare un esempio a me caro, di recente ho avuto la fortuna di partecipare al progetto denominato “Stazioni Lunari”, ideato da Francesco Magnelli e Ginevra Di Marco, dove artisti di estrazione sociale, culturale e musicale diversa, arrivano a condividere il palco e le canzoni per quasi due ore, collaborando spontaneamente improvvisando di sera in sera un repertorio di brani che vanno dai tredizionali, alla canzone d’autore fino a quelle scritte personalmente! In queste serate ho avuto l’onore di condividere il palco con artisti quali: Teresa De Sio, Morgan, Max Gazzè, Piero Pelù , Cristina Donà, Peppe Servillo, Petra Magoni, e molti altri ancora.
Se ti venisse affidato il compito di comporre la colonna sonora di un film, di quale regista vorresti si trattasse?
Che domanda? Certo che mi piacerebbe lavorare ad una colonna sonora, e i registi che ammiro sono tanti, come ho già ditato i fratelli Coen e il maestro Woody Allen, ma visto che a Woody le colonne sonore piacciono solo Jazz anni ’20, ’30 e ’40, mi se mi accontenterò di chiunque avrà> bisogno!!! Scherzi a parte ammiro molti registi anche italiani, e quindi penso ai film fine anni ’80 inizio ’90, di Salvatores, oppure i splendidi film di Marco Tulio Giordana! Beh io sono a disposizione !!!
Pensi che ci sarà una nuova reunion con i Modena City Ramblers, o possiamo definitivamente considerarvi due realtà distinte?
Oramai le strade si sono divise, loro hanno preso due nuovi cantanti, e io ho un disco fuori una tournée da portare avanti, e la voglia di collaborare con nuovi musicisti e nuovi compagni di viaggio, se poi in futuro le strade si incroceranno ancora, chi può saperlo, io non escludo mai nulla a priori!!!