All’interno di Extranet questa notte parliamo di blog, parliamo di tecnologia soprattutto, parliamo di podcast, di questa realtà che sta riscuotendo un successo incredibile nella grande rete: la possibilità di ascoltare e di scaricare contenuti multimediali. Ne parliamo con Valerio di Giampietro, che ha realizzato un sito che, in un certo senso, fa da riferimento a diversi siti di podcast.
Pronto Valerio, buonasera!
Buonasera.
Allora, parliamo del tuo spazio web, che si trova all’indirizzo…?
Una vera e propria biblioteca di podcast. Dov’è nata questa tua idea di raccogliere i vari contenuti multimediali presenti su internet?
E’ nata quando ho iniziato ad ascoltare i podcast, circa un anno fa più o meno. Ho avuto sin da subito la difficoltà di trovare podcast in italiano, mentre c’erano delle directory internazionali contenenti soprattutto podcast in inglese: trovare un punto dove raccogliere podcast italiani…c’era poco niente. C’erano le faq di Sandrino con un elenco, uno dietro l’altro, però non c’era un modo agevole per averle tutte quante sotto mano. Da qui è nata l’idea di fare un sito web e di poter mettere, raccogliere tutti insieme, i podcast in italiano, in modo analogo a come facevano le podcast directory già presenti sulla rete con i podcast soprattutto in inglese.
Sicuramente un momento di svolta, proprio in questi ultimi anni si parla molto di internet. Si è parlato molto, anche se in questo periodo per un attimo probabilmente il focus si è spostato, prima di blog, successivamente di foto blog (cioè di questi diari elettronici, dapprima solo in versione testuale, adesso anche con foto) e ora si parla appunto di podcast, cioè della possibilità di scaricare contenuti multimediali, che tra l’altro stanno riscuotendo, come dicevamo poc’anzi, un riscontro – da parte anche dei giovanissimi – davvero molto interessante. Perché si possono riascoltare trasmissioni effettuate da network ufficiali e notiamo anche che si possono ascoltare trasmissioni indipendenti, perché qualsiasi persona può registrare un contenuto e metterlo poi a disposizione nella rete.
Secondo te questo è un momento importante di svolta dal punto di vista dei media, quali per esempio la radio, la televisione, i vari canali satellitari?
Secondo me senza dubbio è un momento importante di svolta. Quello che normalmente accade a moltissime persone è che, quando vanno al lavoro in autobus o con la propria autovettura o in treno, spesso tradizionalmente ascoltavano o soltanto la musica sui propri lettori mp3 (o prima ancora sul walkman o cose più tradizionali) oppure in macchina ascoltavano tipicamente la radio e quindi quello che la radio passava in quel momento – con tutti i problemi tra l’altro di sintonizzazione delle radio, perdita del segnale e così via. Con i podcast è possibile, per la prima volta, abbonarsi a delle trasmissioni per le quali uno può avere interesse, scaricarle in automatico sul proprio lettore portatile mp3 e quindi quando si va al lavoro, si è sui mezzi pubblici, è possibile ascoltarsi esattamente quello che piace ascoltare. E poiché chiunque può fare un podcast e quindi ce ne sono un migliaio tra cui poter scegliere, è possibile scegliersi esattamente quello che interessa, magari scegliendolo da nicchie molto molto ristrette. Per cui ci sono dei podcast, magari come il mio, che parlano di tecnologia, ce ne possono essere altri molto specialistici (addirittura per esempio persino in italiano c’è un podcast che parla pure di diritto), o altri che parlano degli argomenti più svariati compresi molti che sono divertenti da ascoltare, di contenuto più o meno comico.
Leggevo delle statistiche e vedevo che proprio in America in questi giorni i grossi network satellitari sono un poco in crisi. Un fenomeno che sta arrivando anche in Italia, parliamo dell’on demand, cioè della possibilità di scegliere cosa vedere e di vederlo in un orario prestabilito. E proprio i grossi network americani sono in crisi perché, a quanto pare, gli ascoltatori praticamente non scelgono più gli abbonamenti su questi grandi e importanti canali satellitari, proprio perché hanno la possibilità di scaricare i contenuti e di gestirli liberamente ed autonomamente.
Tu credi che questa cosa possa arrivare anche in Italia?
Sicuramente sì. Al momento il fenomeno non ha ancora una dimensione molto grande, siamo ancora all’inizio, ma sicuramente la possibilità di scaricare i propri contenuti, quello che più interessa, dalla rete, e soprattutto la possibilità che la rete ha di avere una marea di contenuti diversi permette ad ognuno di scaricarsi il contenuto relativamente alla propria area di interesse. Per cui, tornando all’esempio di prima, anche in Italia ci sono podcast dedicati, che ne so, ai fumetti, piuttosto che alla fantascienza o ad altre cose. Questo permette a molti di scaricare e di farsi il proprio palinsesto nel modo migliore: sicuramente se le persone ascoltano queste cose oppure guardano anche(perché adesso stanno andando anche molto di moda i video blog) argomenti di questo tipo, è evidente che non guardano la televisione. Quindi sicuramente può essere un fenomeno che andrà ad erodere il pubblico anche dei canali satellitari. Ovviamente, ripeto, siamo all’inizio, per cui occorre vedere le cose come evolveranno, però sicuramente c’è in atto questa tendenza. E, a mio giudizio, questa tendenza diventerà sempre più grande con il passare del tempo, mano a mano che le persone prenderanno confidenza con le nuove tecnologie e mano a mano che soprattutto le giovani generazioni (che hanno molta confidenza con le nuove tecnologie) andranno a crescere e a spostare i propri consumi dai media tradizionali come la televisione e la radio, verso fenomeni come il podcast, video-podcast e simili.
Ri-diamo l’indirizzo web del tuo spazio dove trovare questo elenco di podcast. Spieghiamo anche come fare, magari chi ci sta ascoltando ha la possibilità di curiosare nello spazio web?
Il mio spazio web è www.audiocast.it. E’ possibile cliccare su podcast italiani per avere un elenco più o meno completo dei podcast in lingua italiana disponibili: sono circa un 300, di cui attivi più o meno la metà, attivi cioè che hanno almeno un episodio nell’ultimo mese.
Che è la cosa importante perché poi alcuni magari li usano solo come depositi, cioè creano questo podcast e poi praticamente non lo aggiornano più.
Eh sì. Diciamo in parte anche come i blog: c’è moltissima gente che inizia, fa una due tre puntate e poi perde interesse. Siccome la barriera d’ingresso è molto bassa, è molto facile fare delle prove, poi ovviamente non tutti hanno la costanza di continuare.
…di scrivere soprattutto.
Perfetto Valerio, io ti ringrazio della disponibilità e ci sentiamo alla prossima e in bocca al lupo per il tuo spazio web.
Grazie a te dell’intervista e in bocca al lupo anche a te.
Ascolta intervista audio.