E’ una “jazzista pura” così ama definirsi nel nostro precedente incontro. Abbiamo apprezzato l’esibizione al fianco di Mario Biondi al Festival di Sanremo ed 2007.
Coniugazione fra una voce eterea ed un’altra cupa, afferma l’Artista.
Incontriamo Amalia Grè durante una data del tour estivo quella ad Otranto LE per conoscere meglio questa personalità che dimostra un talento singolare come i personaggi raffigurati nelle copertine dei propri lavori.
Alcune rivelazione passano dal nostro microfono un disco di jazz in arrivo e la possibile collaborazione discografica con Mario Biondi.
Al microfono di EXTRANET un piacevole nuovo incontro con un personaggio che qualche tempo fa al nostro microfono amava definirsi una purista del jazz?
Davvero, ho detto jazzista pura. Interessante ma non lo sarei lo dimostrano anche questi due dischi che rappresentano un po’ una fusione. Anche se un disco di jazz puro voglio farlo adesso. Forse era una previsione, si lavora con un occhio avanti.
Quando ad esempio stavo lavorando sul primo pensavo già al secondo. Bisogna sempre conoscere la direzione.
Parlando di musica creiamo un link non troppo remoto. Il Festival che dovrebbe fotografare la scena della musica italiana nel mondo Sanremo. Il tuo contributo con Mario Biondi, rivelazione del 2007, così emotivamente espressivo?
E’ stato casuale, l’ho ho chiamato e subito è andato benissimo. A Mario è piaciuto molto il brano e pare fosse un mio fans ed io non lo sapevo. L’ho contattato per il contrasto vocale, sapevo di essere il suo opposto. Lui corposo è giù io così eterea, ho creduto che potesse essere interessante l’incontro.
Quando Mario è venuto da me a provare abbiamo subito sentito tremare la stanza ed abbiamo capito che sarebbe stato un successo.
Musica-Disegno-Scrittura gli elementi che ci ripassavi nel precedente incontro. Come si coniugano fra loro in Amalia?
Percorrono strade parallele, come se fossero tre fratelli. Quando scrivo una canzone nel frattempo vado in un’altra stanza e dipingo un quadro oppure disegno per la moda.
E’ tutto naturale, sono degli amici per me da curare.
Parlando del rapporto con la casa, del laboratorio dove nascono queste idee. Il laboratorio, la stanza dei giochi?
Io ho un laboratorio per dipingere, l’angolo di un divano per scrivere le canzoni, il pianoforte per la musica dopo che ho scritto un testo e delle passeggiate in campagna per connettermi con l’anima e li prendono forma le idee più esplosive in particolare quando cammino ed entro in fase meditativa.
Notte di San Lorenzo, le 21,45 nutri sempre questi fascino per le atmosfere notturne?
Penso di sì. Le stelle, il cielo, la luna anche il sole. La natura aiuta molto, non possiamo far tutto. Possiamo solo dare un modesto contributo a qualcosa di meraviglioso che già esiste. Noi Artisti possiamo fare qualcosa in più.
In Italia in questi ultimi dieci anni il Jazz sta vivendo un nuovo splendore anche con noni classici della scena. Come mai questo inaspettato successo?
Ritengo che ci sia una voglia da parte dell’ascoltatore di approfondire determinati temi, perché il jazz è cultura e chi si avvicina deve avere un background minimo, altrimenti è difficile da comprendere.
Il compito di noi Artisti è quello di accompagnare l’ascoltatore in questo percorso di ascolto facendo comprendere che è costato anche noi stessi molto lavoro.
Inoltre i discografici si sono accorti che avevano un tesoro immenso che spesso è stato trascurato.
Dovrei fare una domanda non estremamente in linea con il tuo modo di proporre musica. La tua riflessione è importante. In estate si cerca quasi in modo affannoso il Disco dell’Estate è possibile parlare ancora di successi per la musica mainstream?
Non lo so. A mio avviso possono esserci delle belle hit. Il problema è culturale lavorare per il disco da hit. Lo abborrei.
Facciamo musica, arte se poi c’è la hit va bene ma non lavorare solo per un discorso commerciale che esclude il sentimento.
Riprendendo il discorso con Mario Biondi pensi di stabilire una nuova collaborazione in futuro?
Ti piacerebbe?
A me molto.
Speriamo, non abbiamo progetti per il momento siamo estremamente presi dalle nostre vite. Recentemente mi ha scritto comunicando la nascita del suo quinto figlio.
E’ una carta da giocare a mio avviso.
Anticipazioni del prossimo disco di jazz?
Non posso anticipare cose che magari non avverranno spero di entrare presto in studio a registrare.
Grazie ad Amalia ed in Bocca al lupo.
Anche a voi…
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Ascolta intervista audio ad Amalia Grè.