Al debutto del primo album, Star System che presente una raffinata stesura nei testi e spazia in una ricercati di testi costruiti su termini desueti a questo una dose di autorinoia per condire meglio l’ascolto: “Ironizzare e non prendere sempre tutto sul serio”, questa la filosofia della band.

Al microfono di Patrizio Longo incontriamo i Toromeccanica con Giampiero Della Torre, ben trovato!

Grazie mille Patrizio per lo spazio che concedi ai Toromeccanica e al loro (sudatissimo e attesissimo!) primo disco!

Il vostro debutto arriva con questo lavoro intitolato Star System. Una scelta per un titolo casuale?

No, la scelta del titolo non è casuale. Tutto nasce nel 2009 con la pubblicazione di Bungalow: è il successo di pubblico e critica che ne è derivato insieme alle numerose ospitate, televisive e non, a cui partecipavamo in viaggio tra alberghi e cene con i più importanti personaggi della musica italiana. Fu in quell’atmosfera abbastanza surreale che iniziammo ad usare “Star system” come un vero e proprio intercalare costante nei nostri discorsi. La nostra stanza capitava di fianco a quella di Amedeo Minghi e allora noi esclamavamo: “Star system!” Avevamo gli accrediti per andare a vedere i concerti gratis: Star system. Una volta a Sottomarina di Chioggia (Ve) abbiamo alloggiato nella suite dell’albergo, quindi: Star system. La gente ci fermava per strada e ci offriva il caffè al bar ed era un altro chiaro segnale di “Star System!” Tutto ciò che un’artista può solo sognare nelle sue lunghe notti in bianco si materializzava sotto i nostri occhi. La novità, il fatto di esser per la prima volta riconosciuti nel campo musicale, i sorrisi della gente e l’accoglienza che abbiamo ricevuto ovunque, tutto questo contribuiva a farci sentire per un attimo tra gli attori di questo famigerato mondo sotto i riflettori. A distanza di un anno e mezzo da allora il titolo suona certamente ironico, ed era proprio questa la nostra intenzione, come se volessimo ancora una volta tonare in quel luogo immaginario e stavolta consapevolmente, abbandonando quello stupore tipico di chi si trova lì per caso! “Star sytem” dunque!

 

Un Cd sperimentale?

Sperimentale nel senso che la band ha sempre avuto diverse anime, per quel che riguarda il genere non ci siamo mai fossilizzati su uno stile. Quello che è sempre importato a noi è fare una bella canzone in stile “Toromeccanica” con quel mix di ingredienti che dopo 10 anni di perfezionamento e passione per il cantautorato sono riuscito ad ottenere. Gli arrangiamenti, lo stile, il look non sono mai stati un problema. Partire da una bella canzone che si regge in piedi da sola, cioè con il semplice accompagnamento della chitarra, è già un miracolo da custodire gelosamente poi sta a noi e alla nostra sensibilità darle il vestito migliore e non essere tanto stupidi da sminuirla. Ecco che a questo punto entra in gioco la figura del Produttore Artistico l’unico a prendersi la responsabilità delle alternative (di arrangiamento) che riusciamo a mettere a sua disposizione.

L’Amore ai tempi della crisi è il secondo singolo estratto. A volerlo descrivere con quale amore raccontate?

L’ATdC è un brano che parla di due giovani che si trovano a vivere l’amore in periodo storico in cui è molto difficile sbilanciarsi, soprattutto economicamente. Un’amara constatazione della realtà porta il protagonista della canzone ad inventarsi i più disparati escamotage pur riuscire a passare un po’ di tempo con la ragazza che intende conquistare. Un brano autobiografico che parla di una storia “vera” come del resto tutti i brani del disco e dell’intero repertorio della band, ormai una regola che abbiamo deciso di portare avanti da sempre in modo che chiunque si possa ritrovare facilmente.

Desisti per continuare l’ascolto del mini cd. Quale il riferimento?

Desisti è stata scritta per raccontare quei particolari momenti in cui due ex innamorati si ritrovano dopo tanto tempo legati da qualche forma di nostalgia che ha a che fare con il sesso, o con l’intimità che un tempo condividevano. È una sorta di riflessione in cui il protagonista si ferma a pensare a quanto ancora è innamorato di quella donna che un tempo prometteva amore, e oggi solo piccoli istanti e flebili istinti.

Questi solo alcuni del brani contenuti in Star System e per concludere l’ascolto c’è il brano Il tango degli approcci sbagliati che definite un delirio?

Il tango degli approcci sbagliati è un delirio nel senso vero e proprio del termine, una registrazione semplice e scarna in cui dopo aver scritto di getto un pezzo comincio a cantarlo liberamente lasciandomi guidare dall’istinto. Una sensazione che abbiamo voluto lasciare intatta così com’è nata la prima volta per poterla condividere senza filtri con chi ascolterà l’intero disco.

Com’è stato studiato questo Star System. Un album dal suono “versatile”?

In realtà abbiamo scelto i brani più forti che avevamo realizzato in sei anni di attività live, quindi da questo punto di vista non bisognava pensarci su poi tanto. Per il suono invece abbiamo tentato diverse strade fino quando non abbiamo trovato quella linea comune che sposava bene per tutte le tracce del disco, senza snaturarci troppo e rimanendo fedeli alla timbrica e all’interpretazione un po’ retrò che caratterizzano tutte le parti cantate.

Parlando dei vostri padri musicali avete ascolti comuni?

Sembrerà strano visto le canzoni che facciamo ma tra tanti solo i Pink Floyd!

È previsto un tour di presentazione?

Sì! Al momento abbiamo confermato diverse date dello “Star System Tour” in Salento tra luglio e agosto. Le news che ci riguardano e le date aggiornate del nostro Star System Tour 2011 sono sempre inserite nel sito www.toromeccanica.it. Inoltre è possibile acquistare in download il nostro disco su iTunes a questo indirizzo:

Foto: Fabio Perrone

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