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Sonorità dark wave per Two Moons che raccontano di Elements il primo in stampa Irma Records. Le metriche richiamano nella sensibilità, nelle atmosfere e nel modo di interpretarle band come Bauhaus, Cure, Joy Division.

Incontriamo Emilio Mucciga per raccontare di questo lavoro, bentrovato.

Grazie per l’invito. Cosa ha rappresentato il passaggio dall’autoproduzione ad Irma records?

Le nostre scelte sono sempre state libere da stress, senza forzature, ci siamo presi sempre il tempo che serviva per fare le cose, senza l’affanno di chi ha fretta di arrivare. Abbiamo sempre valutato tutte le proposte nel corso di questi anni, ponderandole sempre, senza farci mai prendere dalle situazioni. La proposta di IRMA è quella che più ci ha convinto, abbiamo iniziato una collaborazione che speriamo duri a lungo.

Un lavoro che è rappresentato da una serie di scritti o brani realizzati per questo nuovo accordo?

Per i motivi citati prima, l’Album è stato all’inizio autoprodotto e solo in un secondo momento è giunto l’accordo con IRMA, che ha creduto nella nostra musica.

Lontano dalla scrittura dei brani quali sono i tuoi ascolti trasversali?

Ognuno di noi ha un background musicale diverso, anche se condivide gran parte degli ascolti, questo non può’ che aver fatto che bene a una band come la nostra che è sempre alla continua ricerca di nuove sonorità e sperimentazioni. I nostri ascolti quindi spaziano dalla psichedelia krautrock degli anni settanta alla darkwave/post punk anni ottanta, dal post rock industrial all’elettronica contemporanea. Insomma, ascoltiamo di tutto e senza provare ad emulare nessuno abbiamo cercato sempre di assorbire quanto di buono fatto dagli altri per farlo nostro.

In Italia ritieni che il fenomeno new wave, punk ancora trovi terreno fertile?

Di recente è rinata una fiorente scena wave, ci sono diversi gruppi interessanti che si stanno muovendo bene sia in Italia che all’estero. Sempre più locali (anche in Italia) organizzano serate a tema di musica wave, goth, postpunk e di conseguenza tornano a proporre band con sonorità di questo tipo.

La musica nel cd ha rappresentato un momento in particolare della tua vita, c’è una persona a cui lo dedichi?

Nessuna dedica e nessun momento particolare. La nostra musica cerca di descrivere la vita dell’uomo in tutte le sue sfaccettature, non sempre mettendo l’uomo al centro, ma prima in Colors poi in Elements, abbiamo cercato di dipingere le sensazioni, le essenze più nascoste e cercarle di materializzarle in parole e musica.

La cover da voi proposta di Heart And Soul apparirà nella compilation 3.5 Decades – A Joy Division Italian Tribute in uscita a giugno (2014). una bella soddisfazione, un tributo personale?

L’invito di Dark Italia per proporre una cover è stato molto gradito, abbiamo accettato con entusiasmo. I Joy Division per ognuno della band sono sempre stati un punto di riferimento. Oggi credo che siano più contemporanei che mai e partecipare ad un progetto che li commemori per noi non può che essere un onore.

Come prosegue il vostro percorso?

Siamo fatti di polvere di stelle, di materia cosmica, forse per questo che ognuno di noi ha voglia di brillare. Noi siamo sempre determinati a proporre la nostra musica e trasmettere emozioni attraverso le nostre frequenze. Continueremo a fare le cose che abbiamo sempre fatto con impegno cercando di crescere, migliorarci, arrivare sempre di più ad un pubblico più ampio, con l’umiltà che ci contraddistingue.

Foto: Ufficio Stampa

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