Per la fine del mese di ottobre è atteso nelle sale Control, il film di Anton Corbijn, noto fotografo olandese attivo nella scena rock, dedicato alla vita di Ian Curtis, leader dei Joy Division.
Anton Corbijn è conosciuto per i suoi contributi fotografici e video per band come U2, Miles Davis, Depeche Mode, Nirvana, R.E.M., Coldplay, Joy Division, John Lee Hooker, Bryan Ferry, Rolling Stones, Nick Cave e altri. Le sue fotografie sono state pubblicate sulle principali riviste del settore, tra cui Vogue, Rolling Stone, Details, Harper’s Bazaar, ELLE, Glamour e Max.

Il film musicale, dedicato al leader della band inglese, è stato girato interamente in bianco e nero per sottolineare meglio le atmosfere di un periodo politicamente turbato e la vita di un personaggio dal forte carisma, morto suicida all’età di ventiquattro anni.
Basti sapere che il nome della band Joy Division deriva da quello dato alle baracche femminili nei campi di concentramento nazisti, come racconta il libro The House of Dolls di Ka-Tzetnik, pubblicato nel 1955.
La figura di Ian Curtis è interpretata da Sam Riley, al suo primo ruolo da protagonista, scelto per la forte somiglianza non solo fisica ma anche ideologica.
Debbie Curtis, moglie di Ian, è interpretata da Samantha Morton, mentre Alexandra Maria Lara veste i panni di Annik Honoré, la giornalista di cui Curtis si innamorò al punto da voler lasciare la moglie e la figlia.
Siamo verso la fine degli anni ’70: la musica rock è il filo conduttore ed espressivo di una società in fermento. Ian Curtis è un adolescente che non cerca il successo, ma desidera emulare i suoi idoli del periodo, come David Bowie e Iggy Pop. Così inizia la sua storia, dalla partecipazione a una band emergente.
Ian Curtis è un adolescente che non cerca il successo, ma desidera emulare i suoi idoli del periodo, come David Bowie e Iggy Pop. Così inizia la sua storia, dalla partecipazione a una band emergente.
Si sposa giovanissimo ed ha una figlia. Trascura però questo rapporto, concentrando tutto il suo impegno su un unico obiettivo: seguire la band.
Un prezzo troppo alto, quello pagato da Curtis, che finirà per essere consumato dalla depressione.
Dalle ceneri dei Joy Division nascerà un altro capitolo della storia della musica: i New Order, a metà degli anni ’80. Ritmi dance con liriche malinconiche: «I remember when we were young», cantava il giovane Curtis.
Personaggi dai tratti inquieti, che hanno espresso le proprie paure attraverso la musica.
Un film-documentario che racconta le inquietudini di una personalità tormentata, capace di lasciare un segno profondo nella storia del rock. Numerosi critici musicali hanno paragonato la vita di Ian Curtis a quella di Kurt Cobain dei Nirvana.
Un film che farà discutere.
Foto Articolo: Martin O’Neill