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Da Montreal in Canada arrivano quattro eclettici artisti che presentano un lavoro punk-funk per alcuni aspetti per altri dance si chiamano Les Georges Leningrad.

Un suono che viaggi in una direzione ben precisa; se per alcuni aspetti sembra vagare nel nulla con un ascolto più attento conferma una linea musicale ben definita,
Il singolo che anticipa l’album è “Supa Doopa” una ritmica incalzante con una voce che sembra delirare. Siamo nel corso e ricorso storico, dove si torna a proporre le ritmiche dei primi anni novanta con l’arrivo della Acid House.

A spasso fra le tracce di questo album “Sur Les Traces De Balck Eskimo” non sfugge una ritmica drum’n’bass in “Sponsorships” e a seguire la successiva “Black Eskimo”. Scorgiamo in tracklist una famosa “Comment te Dire Adieu?” totalmente ristrutturata sembra quasi essere un’altra canzone. Risulta strano pensare a questo classico in chiave punk-funk ma anche questa è Arte. Sufin on tracks troviamo “Missing Gary” una ritmica lenta la classica cassa in 4/4 che prosegue anche in “Nebraska’s Valentie” dove gli anni ’80 fanno da maestri. Parlare di elettronica oggi sembra complesso in quanto tutto è elettronico pensiamo quando ascoltiamo un vinile il suono che proviene dal piatto si combina con gli altri della stanza. Dissertazioni a parte, un sapore di electro-beat lo troviamo con “Umiarjuaq”.

Adesso facciamo ordine e ascoltiamo il disordine apparente della traccia “St. Mary’s Memorial Hall” a seguire un eletrco-funk in “Wunderkind #2” e il suono rock di “Pekin Pekin” a concludere con “Fifi F.”.

Il concept è decisamente singolare come anticipato basti vedere la copertina del Cd dove una Signora ha un diamante nella sua mano ed è inseguita da un leone diventato verde dalla fame!!!

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