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Dove nasce il progetto Breakfast?

Nasce a Trieste nel 2000. Avevo alcune canzoni in acustico che volevo sviluppare e maurice ha accettato subito di buon grado.

La ricerca dei suoni analogici la considerate un corso e ricorso storico oppure un voler sperimentare un “nuovo” suono?

Direi entrambe le cose: è difficile inventare qualcosa nel 2004. Direi che negli anni ‘60 oltre all’innovazione c’era la cura nel fare le cose. È questo che noi ricerchiamo, partendo da macchine analogiche poiché al momento mantengono un fascino e una pasta sonora ancora decisamente superiore al digitale. Cerchiamo almeno di “inventare” un nostro sound..

Maurice ricordiamo le collaborazione con artisti del calibro di Manu Chao, Afterhours impegnati nella colonna sonora del film “Lavorare con lentezza”, Adriano Cementano, Lotus, Baustelle quale ti ha particolarmente lasciato un ricordo e perché?

Direi che tutte le collaborazioni ti lasciano dentro qualcosa, che ti fa crescere e apprezzare punti di vista anche molto diversi tra loro.

Collaborare crea sempre nuovi interessi e spesso influenza positivamente l’artista?

Direi di sì. Almeno se ti poni con umiltà ed interesse di fronte ad ogni occasione. C’è sempre molto da imparare e ci sono sempre nuovi spunti da esplorare.

Il nuovo album anzì CD per essere al passo con i tempi si intitola “Ordinary heroes” stampato da Mescal, dieci le tracce alla ricerca di suoni attenti e curati con una grafica azzeccatissima. La stampa specializzata vi accusa di aver copiato il britpop degli Oasis. Come considerate questa affermazione?

Direi che forse ci si ferma troppo alla superficie delle cose, forse per il poco tempo prestato all’ascolto. La maggior parte delle testate comunque hanno apprezzato il nostro disco ed il nostro lavoro, almeno quelle che per me contano.

Ascoltando il vostro nuovo Cd si nota da subito il crossover fra i suoni anni sixties e i più moderni elementi dell’elettronica come nasce questo connubio. Un voler sperimentare e rielaborare il modo di far musica?

Siamo immersi in una serie di situazioni che ci continuano a dare spunti e ad influenzare. Io personalmente (Enrico) ho collaborato con dei dj che mi hanno insegnato molto rispetto al nuovo modo di fare elettronica e credo che si senta qua e là nel disco

Un particolare grazie e buon lavoro…

Grazie infinite a te e a presto!!!

Ascolta intervista audio.

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