Questa mattina mi sono recato in Chiesa per rendere omaggio al Santo Sepolcro. Nonostante non condivida in pieno diverse posizioni della Chiesa, al centro in questo periodo di numerose discussione. Resto ancorato alla tradizione. Soprattutto credo ad un momento di riconciliazione con lo Spirito in una società così arida di valori. Un filosofo leggendo questa riflessione mi domanderebbe: “cos’è lo Spirito?”. Posso garantirvi che entrando in un luogo Sacro si è pervasi da una strana sensazione di rispetto per il luogo. Questa affermazione data da un non assiduo frequentatore, come il sottoscritto, rende ancor più significativa la sensazione. Non voglio parlarvi del mio credo, di quello che condivido nella politica cristiana e di quei modi di pensare, a mio avviso troppo rigidi che spesso allontanano la gente da Dio. Ognuno è libero di accettare in pieno un credo, che esso sia cattolico, protestante, musulmano, o di condividerne solo una parte. Ricordando che la fede dovrebbe essere libertà di espressione. Ho assistito ad una scena che ha scosso la mia sensibilità. Entrando in Chiesa davanti ad un Crocifisso una donna, dai tratti orientali con il capo rivolto verso la Croce ed un’espressione sofferta. Chissà cosa chiedeva, cosa ricordava quell’espressione. Per una piccola città come Lecce forse questa scena appare allo spettatore inconsueta. Magari la stessa realtà in una metropoli affollata da diverse etnie, risulterebbe comune. In quel luogo Sacro, il volto della donna rivolgeva la propria attenzione a Dio. Un uomo che ha sofferto per renderci liberi. Predicando valori come la pace fra i popoli, l’ugualianza, il rispetto. Valori che spesso non vengono considerati, ed in nome di una propria interpretazione riconducibile ad interessi personali e non collettivi, portano l’uomo a combatte in nome di un finto Credo. Giornalmente si consuma numerose battaglie le “guerre sante” le chiamano. Mietono milioni di vittime, colpevoli solo di avere un credo differente nel modo di espressione ma identico nel significato rispetto ai fratelli delle altre comunità. Non credo sia quello il Dio che ha sacrificato la propria vita facendosi mettere sulla croce.