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Spesso accade che diverse esperienze s’incontrano e condividono passioni e sogni come in questo caso, si chiamano Malgabro e provengono dal Salento la fucina indiscussa di numerosi talenti.

I Malgabro hanno partecipato a diverse manifestazioni in ambito regionale classificandosi sempre fra le posizioni più interessanti.

Adesso sono pronti per affacciarsi sul balcone della “piazza” nazionale a fare il grande salto.

Incontriamo Paolo Zappi voce e chitarra per iniziare a condividere fin dai primi momenti questa avventura dettata da musiche semplici e dirette a parlare del rapporto fra amore ed odio. Adesso il sipario è per Malgarbo.

Spesso vi siete trovati in situazioni dove nella Giuria c’erano persone che collaboravano con Vasco Rossi. Nel 2003 ad Ostuni (Brindisi) con il Rock festival e nel 2005 ancora la stessa location. A luglio 2007 siete una delle Band che apre il concerto dell’Artista nel Sud Italia. E’ stato un caso?

No, assolutamente… queste persone hanno avuto modo di stimarci e come musicisti e credo anche umanamente, la chiamata per Bari sembra quindi un giusto premio per quello che abbiamo dimostrato loro nei giorni del festival.

Cosa significa Malgarbo?

Diciamo che sul dizionario si può trovare l’esatto significato… ma a noi piace associarlo ad una contrapposizione un’antinomia due opposti che si incontrano e a volte si scontrano… è questo in linea di massima quello che ricerchiamo attraverso la nostra musica ed i testi…qualcosa che lasci sempre l’ascoltatore in bilico…

Riproponendo una vostra frase “andiamo avanti sempre a denti stretti” E’ la legge della musica italiana?

Se intendi come leggi di mercato… Dipende sempre da cosa vuole una Band che ne sia di essa… siamo sempre noi a governarci e nessuno può manipolare nessuno. Davanti a certe proposte si vacilla e non dite poi che sono le case discografiche….

Perché la scelta di fare rock?

Sono sempre più convinto che la gente ha bisogno del rock… nella nostra società sono sempre più le disco a prendere il sopravvento poi però vedi quella gente ad un concerto rock che si esalta, suda, ha molta più voglia di divertirsi che in una disco… è un riflesso naturale incondizionato.

Ascoltando il vostro promo sembra siate molto vicini ad una linea musicale del primo Ligabue?

Forse… allora non c’erano molte manipolazioni sui suoni durante le registrazioni…è quello che abbiamo cercato anche noi durante le riprese di questo primo demo.. Attualmente stiamo lavorando ad un nuovo singolo posso solo anticipare che ci saranno sonorità un pò più soft.

Come nasce una vostra composizione?

Di base c’è quasi sempre una chitarra e voce già pronta. Una canzone che nasce da una frase, un emozione improvvisa che scrivo quasi sempre di getto perché come diceva un grande Artista, a noi non resta che scriverle in fretta perché poi svaniscono e non si ricordano più… il resto è tutto lavoro fatto in sala prove.. gli arrangiamenti la ricerca dei suoni è tutto lavoro che svolgiamo insieme.

Guardando al passato remoto, quale fotografia appare?

Tante cose… tante prove tanti soldi (spesi)… ma una che mi colpisce maggiormente tanta gente… tanti volti. Persone che abbiamo conosciuto che ci son state vicine e che poi x un motivo o per l’altro abbiamo perso ma anche quelle che ci seguono ancora e poi sicuramente le prime volte davanti alla gente sono emozioni che non si ripetono.

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