Quattro chiacchiere con Patrizio Longo, ideatore e responsabile di Extranet, format radiofonico che con la formula della syndication entra in ogni angolo d’Italia.
di Luca D’Alessandro
Come quando nasce Extranet, quali sono le sue esperienze più importanti e quali i suoi intenti?
Extranet è il figlio di Soundtracks il mio primo format radio. Siamo nel 1991 quando realizzo questo programma che si interessa di quel fenomeno che da lì a poco avrebbe spopolato un po’ dappertutto: l’Acid Jazz come nuova forma di contaminazione. Nel 1998 arriva Extranet, alcune sfaccettature sono apportate rispetto al precedente. Fra queste il desiderio di associare durante le mie selezioni, adesso si direbbe dj set, oltre ai dischi (vinile) anche gli artisti che spesso proponevo. Con particolare affetto ricordo alcune serate organizzate con una label italiane che in quel periodo era leader nel settore.
Spieghiamo ai lettori cosa vuol dire un programma radio in syndication?
Non è difficile capirlo, adesso che siamo invasi da una serie di vocaboli provenienti dagli States; in altri tempi avremmo parlato di programma che va su diverse radio. A mio avviso è il futuro delle radio a carattere regionale. La possibilità di avere format ricchi sia nei contenuti che nella possibilità di avere artisti di fama internazionale. Cose che, diversamente, una media realtà non potrebbe mai avere.
Dietro ad Extranet ci sei tu, Patrizio Longo. Dicci qualcosa di te e delle tue esperienze al di fuori di Extranet.
Non mi piace mettermi in mostra raccontando i miei trascorsi. Preferisco che le persone mi giudichino in ambito musicale ascoltando Extranet. Per quanto riguarda il mio aspetto personale chi mi conosce sa quanto sono serio, forse anche troppo. Sicuramente guardando il mio curriculum vitae non si potrebbe non evincere che amo il vinile. Sono un laureato in Scienze della Formazione ed Economia Bancaria.
Extranet da sempre riserva un occhio attento al panorama indipendente italiano. Come mai questa scelta di campo?
Ho sempre amato la musica nelle sue mille sfaccettature e credo che quando se ne parli si debbano avere contenuti. Ricordo un vecchio Maestro alle prime esperienze nell’fm, mi diceva: “prima di andare in diretta pensa a quello che devi dire”.
Spesso ascoltiamo speaker che oltre ad annunciare il disco non hanno nulla da trasmettere e questo non è bello.
Ho scelto la musica indie perché non è semplice trasmettere attraverso i media suoni “alternativi”. Oggi è sicuramente più semplice rispetto a 15 anni fà. Ricordo che quando si metteva un disco un pò diverso subito i vari direttori dicevano “sei difficile”. Adesso con l’avvento di tanti stili differenti è molto più semplice ripassare produzioni ricercate.
Sei senz’altro uno che ha il polso della scena: ci dici come sembra a te la situazione attuale?
Non felice se osserviamo i tabulati di vendita; io sono fra i pochi che ancora acquistano dischi. Da un altro aspetto ci sono artisti che viaggiano in undeground è sono davvero di alto livello. Diverse le produzioni che ricevo a volte anche dagli stessi e ascoltandole si assapora il karma musicale. Non avere una major non significa non essere bravi. Anzi, spesso è il contrario.
Avrai parlato, senz’altro, di decine di dischi ed iniziative. Quali sono quelle che ricordi con maggior piacere e che hanno suscitato maggiore interesse in te?
Non vorrei far torto a nessuno, ricordo con affetto le prime feste dove si organizzava tutto con estrema semplicità. Non dimenticherò mai alcuni live: Kraftwerk, The Cure…
Internet: per la discografia una spalla o una minaccia?
E’ un fenomeno ancora troppo nuovo; Adesso tutti si sono rivolti contro Internet per il problema della musica. Ma vorrei ripassare una domanda: quanti discografici e artisti hanno conosciuto canzoni e si sono ispirati alla proprie realizzazioni grazie ad internet?
Non hai mai pensato di portare Extranet in Internet? Come mai la diffusione delle radio online in Italia è più lenta che altrove?
Sì l’ho pensato diverse volte. Ma come potrete immaginare non è semplice. Rifacendomi al discorso della serietà, mi piace fare le cose in modo corretto. Abbiamo preparato una sezione on demand che spero riusciremo grazie anche ad un importante provider a mettere in linea a breve. Al momento è possibile ascoltare la puntata in streaming attraverso MusicGel.
Quali progetti futuri per Extranet?
Tanti, troppi: il primo quello di riuscire a trasmetterlo su un network nazionale, solo per una questione di numeri.
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