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Una domenica pomeriggio al cinema per il film Parthenope di Paolo Sorrentino. La sala è quasi deserta mentre si abbassano le luci per un’ambientazione stilistica che esplora il tema delle opportunità e delle esperienze che spesso diamo per scontate.

Per poi scoprire, col passare del tempo, che ogni cosa nella vita è un dono prezioso.

Napoli e Capri fanno da sfondo alla narrazione, rappresentando la cultura popolare con il suo tipico umorismo e sarcasmo. La capacità di mascherare una realtà sociale difficile, dagli anni ‘50 a oggi, fatta di povertà e disillusione.

La storia ruota attorno all’incontro della protagonista, Parthenope, un donna che prende il nome della città natale e con il professore di antropologia Galli, interpretato da Silvio Orlando. Il professore cerca di trasmettere alla ragazza, l’attrice e modella Celeste Della Porta, il significato profondo della sua materia. Definendo l’antropologia come “la capacità di vedere” la vita nelle sue sfumature quotidiane, spesso ignorate o sottovalutate. Un riconoscimento speciale a Stefania Sandrelli per l’interpretazione nella scena finale.

Il film, ha un suo ritmo lento e contemplativo, invita lo spettatore a riflettere sulla propria esistenza e sui piccoli momenti che costituiscono il vero senso della vita, attraverso una serie di riferimenti filosofici e momenti di introspezione che rispecchiano la filosofia narrativa del regista partenopeo.

Regia di Paolo Sorrentino.

Interpreti: Celeste Dalla Porta, Stefania Sandrelli, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri.

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