Sul frontespizio c’era scritto: Programma Radio Città Uno – 29.09.1993. Una data, un’etichetta, una scritta a penna ormai un po’ sbiadita. Ho messo la cassetta nello stereo e premuto play.

E all’improvviso sono tornato lì, in quella stanza piena di poster e cartelli pubblicitarie, con il microfono davanti, i Revox e le cuffie nello studio insonorizzato.
Era il mio turno: Patrizio Longo in diretta dalle 13.00 alla conduzione, tra la musica del momento che allora sembrava il futuro e quei grandi classici che già avevo imparato a rispettare.
Le mie parole, la mia voce… un po’ più acerba, ma già riconoscibile. La scaletta scorreva: un brano pop, uno soul, poi un accenno dance. E poi, all’improvviso, mi ritrovo a leggere un commercial.
Quella voce che cerca di essere “seria” di darsi un tono, come mi avevano insegnato. Annuncio la ricerca di agenti di commercio, con tanto di promozione esclusiva. La pronuncia incerta, ma ci mettevo l’anima. Oggi fa sorridere, allora era tutto.
Riascoltarmi è stato un tuffo dolce e strano. Un ricordo vivo, custodito nel nastro di una musicassetta ritrovata per caso. Quel giorno del 1993… era solo l’inizio. E forse, in fondo, lo è ancora.